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Napoli, Lukaku: “È grazie a Conte se gioco in questo modo. Mai odiato l’Inter”

Ecco le parole dell’attaccante belga.

Lukaku: “Mourinho è un vincente, mai successo niente tra me e lui”

Lukaku ha parlato del suo modo di giocare: “Giocare spalle alla porta è sempre stato un aspetto fondamentale. Al Chelsea mi fu detto chiaramente: “Se non migliori in questo, non puoi giocare con me”. Nessuna alternativa. Devo ringraziarlo, perché quello che inizialmente era il mio punto debole è diventato una delle mie qualità. La strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Ora giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero l’unico riferimento centrale. Io cerco sempre di essere dominante: se lo sono, il gol arriva, e in ogni caso contribuisco agli inserimenti dei compagni”.

Sulle esperienze di mercato: “Al Chelsea non ero solo, anche Aubameyang e Ziyech erano fuori dal progetto. Ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili. È il business, il club ti dice che non ti vuole più e spesso anche dove finirai. Se sei tu a volertene andare, invece, non puoi farlo. Le società hanno rapporti con la stampa e ti fanno finire in difficoltà, ti fanno passare come la persona che non sei. Un giorno vorrei chiarire questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro“.

Romelu Lukaku, attaccante del Napoli (Imago) interna
Romelu Lukaku, attaccante del Napoli (Imago)

Sul rapporto con Mourinho: Non è successo niente tra me e lui. José è un vincente, l’ho avuto due volte. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Non parlerò mai male di lui, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo”.

“In Inghilterra ero pigro, qui sono un lavoratore”

Lukaku è stato criticato più volte per problemi di peso: In Inghilterra avevano una concezione sbagliata. Per loro ero pigro, ma io non ho mai reagito agli attacchi. Sono uno che fa il suo lavoro e poi torna a casa. In Italia il giudizio si è capovolto, qui sono un lavoratore. Ora sono meglio di quando ero all’Inter. Lì ero 101 kili, qui 99″.

Sull’esperienza all’Inter: Non ho mai odiato l’Inter, mai. Non ho più sentito Lautaro, è un ottimo giocatore e si merita tutto ciò che gli sta capitando. Scudetto? Ce lo giochiamo con loro, l’Atalanta e la Juve, che è tornata a -6″.

Infine, sulla nazionale: “Con Rudi Garcia ho parlato solo una mezz’ora, aspetto di conoscerlo più a fondo. Non ho mai pensato di lasciare la nazionale. Non farò l’allenatore dopo, ma voglio chiudere la carriera all’Anderlecht, la mia squadra del cuore. L’ho promesso a mio figlio“.