La “profezia” di Gattuso ed “episodio” come parola chiave: il Milan saluta l’Europa tra delusione e rimpianti
Profetico, da un certo punto di vista. E come sempre senza troppi mezzi termini: “La c**ata è dietro l’angolo”. E l’affermazione, prendendo da esempio le dichiarazioni di ieri in conferenza di Gattuso, viene spontanea e particolarmente adatta a 360º, guardando la gara di stasera: tre episodi, tre gol costati al Milan la qualificazione ai quarti di finale di Europa League. Doveroso precisare, prima di aprire ogni discorso: ridurre tutto a sviste o a cattivi interventi sarebbe troppo, tanto riduttivo. E anche ingiusto, per ciò che si è visto tra andata e ritorno, con un passaggio del turno generalmente meritato per l’Arsenal: eppure, i tre episodi chiave della serata rossonera all’Emirates Stadium finiscono per aumentare i rimpianti di un percorso europeo che con un pizzico di attenzione generale in più avrebbe potuto anche non vedere scritta la parola fine.
Sarebbero serviti 3 gol per passare: quelli che, beffardamente, hanno trovato gli uomini di Wenger, con la doppietta di Welbeck e il gol di Xhaka. Realtà amara che diventa ancor più difficile da digerire, a conti fatti, osservando il modo in cui sono arrivati e l’andamento della gara d’andata: primo tempo mal interpretato che ha sostanzialmente compromesso gran parte di un discorso qualificazione crollato, definitivamente, tra ingenuità e sviste pesanti al ritorno, in un generale senso di rabbia e delusione indipendente da una gara dall’esito finale tutto sommato bugiardo.
Trovare la Svezia, in ambito calcistico, ultimamente dice male, senza dover infilare nuovamente il coltello in una piaga che resterà a lungo ancora aperta: la direzione di gara della terna di stasera, guidata da Eriksson, non rende certamente più semplice l’operazione di parziale accantonamento di spiacevoli ricordi. A proposito di memorie: poche, quelle che vedono Gigio Donnarumma sbagliare tra i pali, nonostante un rapporto età-qualità imbarazzante. Eppure, stasera è stata Londra anomala: non per i risultati ottenuti dal Milan contro l’Arsenal, con il tabù vittoria ancora capace di reggere nonostante quello del gol in casa Gunners infranto da Çalhanoglu. Ma per questioni che ancora, nonostante miglioramenti tecnologici proposti e in alcuni frangenti non ancora adottati, incidono ancora in negativo: senza alibi, con una qualificazione complessivamente meritata dall’Arsenal, ma con chiari dati di fatto alla mano. In un’avventura europea conclusa, almeno per quest’anno, in cui la parola “episodio” domina: dalla “profezia” di Gattuso ad una realtà che, tra campo e terna, ha dato ragione a chi sulla panchina del Milan siederà (parola di Mirabelli) ancora per tanti anni.