Parma, Krause furia sul nuovo stadio: “Situazione difficile, mi rivolgo a Draghi”
Tutta l’amarezza del proprietario del Parma sulla situazione nuovo stadio
Il prorpietario del Parma ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Kyle Krause, ha parlato del futuro della sua squadra, del progetto a lungo termine e delle difficoltà nel fare investimenti in Italia.
Lo scorso 21 maggio, Krause ha presentato un progetto per rifare uno stadio al posto del Tardini. Una proposta da oltre 80 milioni di dollari che sarebbe dovuta essere analizzata dal Comune di Parma. Da allora però, nient’altro che uno stallo amministrativo come risposta. Krause ha commentato così la situazione: “«Credo sia un problema che va al di là del Parma. Il calcio italiano ha bisogno di infrastrutture nuove e molti proprietari vogliono spendere soldi per gli stadi: perché questi progetti non possono essere completati?“.
“In Italia gli stadi non sono competitivi”
Il prorpietario del Parma si è detto molto amareggiato dalla situazione: “C’è grande frustazione. Dobbiamo dare un ambiente del ventunesimo secolo ai nostri fan, per godersi il calcio. Recentemente c’è stato un cambiamento nelle leggi nazionali per accelerare, si presume, il processo di approvazione dello stadio. Tuttavia c’è ancora troppa burocrazia sui progetti degli stadi e le nuove procedure non vengono seguite. Speriamo di mettere presto in moto il processo per costruire l’impianto che i parmigiani meritano. Il calcio è uno sport mondiale e gli stadi italiani non sono, al momento, competitivi“.
“Scriverò a Draghi per accelerare i tempi”
Krause ha deciso di rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio, Mario Draghi per accelerare la pratica. La legge sugli stadi consente infatti al club emiliano di «richiedere l’intervento del Presidente del Consiglio al fine di ottenere dal Comune, in tempi certi, l’accettazione o il diniego del Pubblico Interesse». Un problema che non riguarda solo il Parma, ma anche molti altri club italini, come ricordato dallo stesso Krause: “Sulla questione degli stadi stiamo vedendo problemi a Milano, a Firenze, a Roma. Ci sono leggi che dicono che le decisioni dovrebbero essere prese in un certo periodo di tempo: è difficile pianificare se tali scadenze normative non vengono rispettate».