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Juventus, l’impatto economico-finanziario del mercato e delle possibili nuove operazioni

La Juventus, per un attimo, sembra aver svestito i panni della Zebra per indossare quelli del leone e si appresta a concludere questa finestra di calcio-mercato mettendo a segno l’acquisto più oneroso della sua storia e la cessione più costosa del calcio mondiale. E’ giunto, dunque, il momento di tirare una riga e fare il punto sulle operazioni finora ufficializzate, andando ad analizzare l’impatto economico-finanziario nel bilancio della società bianconera ed i possibili ulteriori acquisti.

L’acquisto di Higuain per  € 90 milioni, quello di Pjanic per  € 32 milioni, Pjaca per € 23 milioni, il riscatto di Lemina per € 9,5 milioni, l’ingaggio a parametro zero di Dani Alves ed il prestito per € 3 milioni di Benatia, hanno comportato maggiori costi per circa € 75 milioni, di cui € 31,4 milioni per ammortamenti annui ed  € 43,6 milioni (dato ufficioso) per ingaggi al lordo.

Le cessioni di Pogba (€ 105 milioni), Morata (€ 30 milioni) e Padoin (€ 0,6 milioni) e Isla (€ 4 milioni) oltre alla scadenza di contratto di Caceres e Martinez ed il fine prestito di Cuadrado, hanno comportato minori costi per € 38,3 milioni circa, di cui € 11,4 milioni per minori ammortamenti ed € 26,9 milioni (dato ufficioso) da risparmio ingaggi.

Se da un lato l’acquisto più costoso della storia bianconera, Higuain, comporterà un onere annuo in bilancio pari a 32 milioni, dall’altro la cessione più costosa, Pogba, ha liberato appena €11 milioni circa di costi annui. Appare facile notare come, finora, dal punto di vista strettamente economico patrimoniale, la campagna trasferimenti della Juventus ha un’incidenza negativa in conto economico pari ad € 36,7 milioni circa dovuta a maggiori ammortamenti per € 20 milioni e maggiori ingaggi per € 16,7 milioni circa. Effetti negativi che, per il solo esercizio 2016/17, saranno compensati, in conto economico, dalle ricche plusvalenze derivanti dalle cessioni di Pogba (€ 72,6 milioni), Morata (€ 16 milioni) e Isla (€ 0,7 milioni) per totali € 89,3 milioni. Dal punto di vista finanziario e di flussi di cassa, la campagna acquisti bianconera presenta un saldo negativo di circa € 17,9 milioni, derivanti ad acquisti per € 157,5 e cessioni per € 139,6 milioni.

Al fine di avere un metro di paragone con quanto fatto dalla Juventus nella scorsa campagna acquisti, ricordiamo che le operazioni perfezionate durante le due fasi della campagna trasferimenti 2015/2016, hanno comportato acquisizioni per  € 145,1 milioni (Dybala, Mandzukic, Zaza, Alex Sandro, Hernanes, Khedira,  Pereyra, Neto, Mandragora, oltre a Tello, Zappa e Cerri) e cessioni, per € 56,1 milioni (Tevez, Ogbonna, Vidal e Sorensen). Il saldo negativo fu di € 89 milioni (al netto delle operazioni prestiti) e le plusvalenze registrate pari a € 33,8 milioni.

L’aumento dei costi in bilancio, derivanti dalle operazioni sopra descritte, è tutto sommato “calcolato”. Difatti l’incremento degli ammortamenti in bilancio (€ 20 milioni) derivante dalle operazioni di mercato finora ufficializzate, è in linea con gli incrementi dei ricavi previsti per i prossimi anni soprattutto se la Juventus riuscirà a primeggiare in Europa ed a massimizzare ricavi e costi derivanti dal progetto J-Village che sarà inaugurato entro giugno 2017. Ai fini delle norme attuali del Financial Fair Play, l’incremento degli stipendi delle operazioni sopra descritte (€ 16,7 milioni, dato ufficioso) sommati ai 233 milioni del costo del personale attesi per il 2016, è in linea e di gran lunga inferiore al 70% dei ricavi minimi attesi per il 2017 (€ 470 comprese le plusvalenze di Pogba e Morata). Patrimonio netto positivo (€ 81,2 al 31/03/2016) ed indebitamento finanziario netto (€ 184 milioni al 31/03/2016) inferiore ai ricavi attesi, gli altri due paletti in linea con il FFP.

La possibilità di nuovi investimenti, per una società comunque attenta agli equilibri di bilancio, dovrà passare attraverso ulteriori cessioni utili anche al fine di sfoltire la rosa. A titolo esemplificativo dalle eventuali cessioni di Pereyra, Hernanes e Zaza, la Juventus libererebbe ulteriori costi in bilancio per € 23 milioni circa di cui € 10,2 milioni relativi a minori ammortamenti oltre a maggiori flussi di cassa in entrata per minimo € 33,2 milioni contando il solo valore contabile residuo in bilancio al fine di non registrare minusvalenze (€ 11,4 milioni Pereyra,  € 7,8 milioni Hernanes e € 14 milioni per Zaza). Costi liberati ed entrate finanziarie che verrebbero interamente utilizzati per ulteriori rinforzi.

In questi ultimi anni la società di Corso Galfer è intervenuta sul mercato con grossi investimenti e sacrifici dal punto di vista economico-finanziario che, se da un lato ha portato ad un progressivo aumento dell’indebitamento finanziario netto, passato dai 121,2 milioni del 2011 ai 188,9 milioni al 30/06/2015, dall’altro le ha consentito di incrementare vittorie e trofei in bacheca, consolidando la propria supremazia sportiva in Italia e competere ad alti livelli in Europa. Risultati sportivi che in una società di calcio sono imprescindibili se si mira ad aumentare il proprio appeal sul mercato estero ed attirare l’attenzione degli sponsor. Difatti i ricavi della società bianconera sono passati dai 172 milioni del 2011 ai 348 milioni del 2015.

La Juventus, dunque, punta nel breve alla vittoria della Champions League e per farlo passa dal mercato, mettendo in atto una campagna trasferimenti che se pur dispendiosa dal punto di vista economico e finanziario, le permette un sostanziale equilibrio di bilancio ed il rispetto delle normative in tema di FFP.

Benedetto Minerva – @BennyJFinance