Buffon: “Conte merita stima. Ecco cosa dissi a CR7 dopo il gol in rovesciata”
Passato, presente e futuro. Nonostante la carta d’identità reciti 41 anni, Gianluigi Buffon ha ancora la voglia di un ragazzino, tanto essersi nuovamente messo in discussione la scorsa estate rientrando alla Juventus dopo l’esperienza al Psg.
“Ho fatto un'esperienza bellissima e grazie a loro ho deciso di non smettete più di giocare. Però a febbraio ha preso il sopravvento la parte del padre. Credo di avere fatto la scelta più bella perché non penalizzo i miei figli. E poi era giusto chiudere il cerchio alla Juve, dove sento la stima di tutti”, ha ammesso Buffon al Festival dello Sport di Trento.
"Capisco i tifosi Juve, ma Conte merita stima"
Buffon che ha risposto così a una domanda su Conte, oggi allenatore dell’Inter: “Ad Antonio voglio un bene dell'anima, è stato prima mio compagno poi mio allenatore. Non potrò mai muovergli un qualsiasi appunto. È un uomo dalla grandissima correttezza e professionalità, uno che dà tutto se stesso. Capisco che il tifoso della Juve ci sia rimasto male, ma va stimato a prescindere. Alla Juve ha dato tanto e ha ricevuto tanto".
Sempre in tema di allenatori, Buffon ha stilato la sua personale classifica tra coloro che lo hanno allenatore in carriera: “Ancelotti è quello a cui devo di più. Conte il più duro, Ulivieri e Allegri invece i più simpatici. Sarri? Lo conosco da 5 mesi, ma posso già dire che è il più pignolo”.
Retroscena CR7
Buffon svela un retroscena relativo a Cristiano Ronaldo, e alla rete di rovesciata realizzata dal portoghese a Torino quando militava ancora nel Real Madrid: “Dopo quella rete gli chiesi quanti anni avesse e lui sorridendo mi rispose, ’33, non male vero?’. Io pensai: “Che figlio di…”. Dopo l’eliminazione della Juve al termine del match di Madrid, Cristiano si avvicinò e mi disse “Mi dispiace, Gigi’”. Buffon ha poi concluso: “Gli auguro di vincere il Pallone d’oro con la Juve, anche perché significherebbe che abbiamo vinto qualcosa di importante in Europa".
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