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Juve Stabia, un difficile venerdì tra campo e balconi

Il Livorno supera la squadra di Caserta. I gialloblù si arrendono all’ultima in classifica

Un silenzio assordante. I tifosi sono delusi, poi fischiano. All’interno dello stadio Menti si sentono forte. Non è il venerdì che tutti si aspettavano. La Juve Stabia perde contro il Livorno: finisce 2-3. La sconfitta fa ancora più male perché a Castellammare, diversamente dagli altri stadi italiani, i tifosi ci sono. Vicini alla squadra. Non possono essere in tribuna, ma sono poco più in là. A dividerli una piccola stradina dove comandando due palazzoni di cinque piani. I loro balconi affacciano sul campo. Sono colorati di giallo e di blu. Affacciati decine di tifosi che dopo tre mesi ritrovano il calcio giocato. 

Sono un’unica famiglia che ha un appuntamento fisso: la partita dello Stabia. C’è il capo famiglia che porta al braccio la sciarpa gialloblù, poi la padrona di casa che si occupa delle vivande, i figli che invitano parenti e amici, tutti su un balcone di poco più di un metro che si trasforma in una porzione di curva. 


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Il loro affetto non basta. La Juve Stabia è poco lucida. I ragazzi di Filippini vincono la quinta partita in stagione. Salgono a 21 punti e provano a dare tutto per allontanarsi dal baratro dell’ultima posizione. La Juve Stabia si riavvicina alla zona playout. Adesso è tre lunghezze più giù. 

La partita si accende subito. Lotta a viso aperto. Vola qualche parola di troppo fra i giocatori. Atmosfera calda. “Calma, zitti e giocate”. Il ds Polito scende di fretta le scale della tribuna. Vuole farsi sentire dalla squadra. Ci riesce. “Dai ragazzi”, urla Caserta. Ha già la voce rauca ma la partita non è ancora iniziata. In allenamento la perde tutta per farsi sentire. L’arbitro fischia, la gara comincia. Fuori i cancelli dello stadio partono i cori. I tifosi della Curva non potevano lasciare soli i ragazzi. A Castellammare il supporto non manca. 

A metà primo tempo Calò si inventa una magia delle sue. Piede leggero. Parte la danza per esultare. Si balla anche sui balconi. Ma il Livorno ha fame di punti. Marras fa tremare la linea difensiva della Juve Stabia con le sue accelerazioni. Le emozioni si trasferiscono anche nelle case di via Panzini.


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C'è apprensione, ma arriva il break del primo tempo. Si beve qualche birra per esorcizzare il momento. Nella ripresa il Livorno è più rapido. Agazzi fa 1-1, il solito Marras un minuto più tardi raddoppia. La Juve Stabia accusa il colpo. I palazzi non ci stanno e suonano la carica. "Sveglia ragazzi". 


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Il gol del pari di Cissè dà speranza ai tifosi. Ma la tensione è alta tanto che tutte le portate finiscono dimenticate in tavola. Gli ultimi cinque minuti sono da cardiopalma. L’interesse è solo sul campo, ma la doccia fredda del gol di Boben è un macigno. I balconi si arrabbiano, cade qualche fischio e un po' di delusione. I palazzi di via Panzini si svuotano e le luci si spengono. Non è stato il venerdì che tutti si aspettavano.

Di Oscar Maresca e Gennaro Arpaia