Da Vlahovic a Coletta ed Esposito: alla scoperta dei “nuovi Pisilli” d’Italia
Dalla Primavera all’Europa League: i talenti Primavera che stanno emergendo tra nuove scoperte, rose forti e pronostici sbagliati
È un sogno che si avvera quello di Niccolò Pisilli, il giovanissimo centrocampista della Roma che ha esordito titolare in Serie A alla terza giornata contro la Juventus. Sicuramente un modello da seguire per tutti i talenti che stanno emergendo dai settori giovanili dei big club italiani: dal Milan Futuro alla Juventus Next Gen, dall’Atalanta alla Fiorentina Primavera, dalla più importante competizione giovanile alla massima serie calcistica. Un desiderio appena realizzato anche da Francesco Camarda, il calciatore italiano più giovane italiano di sempre a debuttare in Champions League a 16 anni e 226 giorni.
Tra le caratteristiche più importanti dietro al successo di un club ce n’è una che sta emergendo in maniera sempre più spiccata: l’attenzione alle nuove generazioni. Che sembrano tutto fuorché deludenti. Anche in Italia è quindi possibile valorizzare i giovani e realizzare i “sogni alla Yamal”. Potrebbe essere un nuovo inizio?
Non solo Camarda e Pisilli: dalle Giovanili alla Serie A
Cinque gol in quattro partite: non è Pisilli, di cognome fa Vlahovic. E non stiamo parlando di Dusan ma di Vanja, il nuovo giovane talento dell’Atalanta che Gian Piero Gasperini ha fatto esordire con i grandi nella sconfitta contro il Como. Un vero e proprio gioiello, come anche Giacomo De Pieri, che brucia una dopo l’altra le tappe nelle giovanili dell’Inter e viene convocato da Corradi nell’Under 17 azzurra. Oggi ha 17 anni e nell’ultima stagione ha realizzato 13 reti e servito 8 assist con l’U18 di Zanchetta.
Torniamo di un altro anno indietro, arrivando dritti al 2005, anno in cui nasce Francesco Pio Esposito, attaccante che vanta già un ampio curriculum: dalla Serie B con lo Spezia alla Serie A con l’Inter, aggiungendo anche una presenza in Coppa Italia. E indovinate un po’, anche lui è partito dalle giovanili nerazzurre.
Dai pianti ai successi: i nuovi campioni
Non tutti provengono solo dall’Italia: un po’ spagnolo e un po’ brasiliano, ma con nonni italiani, Emanuel Benjamin si è trasferito in Spagna all’età di 11 anni, ma ha accettato la convocazione nella nostra nazionale Under-17 all’inizio del 2024 ed è stato nominato nella squadra del torneo della UEFA dopo che gli Azzurrini hanno sconfitto il Portogallo nella finale degli Europei. Terzino offensivo, da bambino ha giocato prevalentemente a futsal. Ha trovato la sua casa nel Real Madrid, che si è affrettato a fargli firmare un nuovo contratto che durerà fino al 2027 dopo le sue impressionanti prestazioni agli Europei Under-17.
Ritornando in giallorosso, per essere un giocatore che non ha mai giocato come attaccante, Federico Coletta segna un sacco di gol. Ce ne sono stati 17 in 27 presenze con la Roma Under-17 la scorsa stagione, tre in sei con l’Italia agli Europei Under-17 durante l’estate e quattro nelle sue prime quattro presenze con la squadra Under-20 del suo club in questa stagione. Tutto questo giocando principalmente come centrocampista box-to-box. Parte dall’accademia giallorossa all’età di nove anni, non sorprende sentirlo nominare Francesco Totti e Paulo Dybala tra i suoi idoli, eppure il suo gioco assomiglia di più a quello di Davide Frattesi dell’Inter, un agile rompi-linea il cui istinto e tempismo lo rendono una minaccia nell’attacco dell’area di rigore.
Dal 2004 in su, il settore giovanile è quindi più vivo (e in forma) che mai. Tanta voglia di migliorare e di emergere. Le lacrime di Niccolò quando ha perso il campionato con la Roma Primavera sono le stesse che hanno rigato il suo viso subito dopo aver indossato la maglia giallorossa da titolare per la prima volta. L’importante è crederci.
A cura di Francesca Melillo