Italia, Mancini: “Balo fuori? Giocasse al 100% farebbe 4 gol a partita”
Il Ct azzurro a 360° in conferenza: “Grecia e Bosnia due battaglie”. Poi sull’attaccante: “Ha segnato in questi mesi ma non basta. Conte-Inter? La professione ti può portare ovunque. E Oriali lo voglio qui”
Dopo le vittorie con Finlandia e Liechtenstein, riprendono le qualificazioni per Euro 2020. L'Italia torna dunque in campo e lo farà l'8 giugno ad Atene contro la Grecia e l'11 giugno all'Allianz Stadium con la Bosnia. Gli ultimi due sforzi prima del "rompete le righe". Poi sarà vacanza e Coverciano si ripopolerà a settembre. Due vittorie per lasciarsi con il sorriso dunque, quello che comunque non manca mai sul volto di Roberto Mancini.
"Saranno due partite molto complicate – ha spiegato nella conferenza stampa che apre il raduno di Coverciano – la Grecia non è una squadretta, ma è forte tecnicamente. Sarà una battaglia, proprio come lo sarà allo Stadium con la Bosnia. Noi bisogna continuare a vincere, sia per qualificarsi quanto prima all'Europeo sia per migliorare il ranking. Ho lasciato al gruppo sei giorni di riposo per recuperare un po'. Ho visto adesso i ragazzi e sono tutti tranquilli. Infortuni? Al momento sembra di no, poi vedremo dopo il primo allenamento. Anche Sensi dovrebbe stare bene"
Chi rientra fra i convocati è Belotti: "Ha fatto un girone di ritorno più positivo rispetto a quello di andata – ha continuato il Ct – merita di stare qui. Così come molti altri ragazzi che non ci sono ma che hanno le porte apertissime". Fra questi anche Balotelli, che si è espresso in modo non proprio gentilissimo in merito alla mancata convocazione: "Non voglio entrare nel merito – le parole di Mancini – ho parlato con lui e sa come la penso. Gli ho spiegato le motivazioni. La sua esclusione è solo una questione tecnica, viste le qualità che ha il suo futuro dipenderà solo da lui. Sa per esempio che non deve farsi espellere, invece all'ultima giornata di campionato ha preso un rosso e una squalifica di quattro giornate. Ha segnato tanto negli ultimi mesi? Ha delle qualità che gli permettono di segnare anche quando gioca sottotono. Credo che possa fare ancora molto ma molto di più. Non gioca al 100%, se lo facesse farebbe tre o quattro gol a partita. In questo momento per me non va bene. Ha 12 mesi per fare di tutto e tornare in Nazionale".
Parole chiarissime, come quelle pronunciate da Conte nel suo primo video di presentazione all'Inter. Parole che hanno entusiasmato i tifosi nerazzurri e fatto arrabbiare quelli juventini, che hanno addirittura lanciato una petizione online per privarlo della stella a lui dedicata allo Stadium: "La professione ti può portare ovunque. Se Conte ha deciso di andare all'Inter, ci avrà pensato bene e sarà la soluzione giusta. Non è un bel clima quello che si è creato. Questo è sport, è calcio. I tifosi dovrebbero andare allo stadio per divertirsi. Conte è stato un giocatore e un allenatore importante per la Juve, merita quella stella".
Chi potrebbe affiancare presto Conte sarà Oriali, attuale team manager dell'Italia: "Si è creato un bel feeling al'interno della squadra, sarebbe meglio non toccare niente. Cercherò di convincerlo a restare, poi sarà lui a decidere. Per noi è una persona importante, ha un ottimo rapporto con tutti i giocatori". Insomma, Mancini non vuole lasciarselo sfuggire.
Chiosa sulla finale di Champions fra Tottenham e Liverpool: "Sono due squadre abituate a giocare così, sempre al massimo – ha detto Mancini – lavorano sulla tattica ma il primo pensiero è quello di attaccare, a prescindere dal punteggio. Se una squadra inglese vince 2-0, continua a giocare per fare gol.. E' questa la bellezza della Premier, ciò che le ha permesso di portare quattro squadre alle finali europee. Troppo equilibrio da noi? Rispetto al calcio inglese sì, ma è sempre stato nel nostro DNA".
Il discorso torna poi sulla Nazionale e su ciò che ha detto l'ultimo campionato di Serie A: "L'aspetto positivo riguarda gli oltre 30 giocatori che sono qui oggi, cosa che sembrava impensabile all'inzio. Poi, di questi, 15-20 giocatori sono giovani, il che ci permette di lavorare per aprire un ciclo. L'aspetto negativo è che non siamo riusciti a portare nessuna squadra europea alle finali delle coppe europee. Peccato, perché ne avremmo la qualità".
Conclusione sui giovani, attesi dalle prove difficile contro Grecia e Bosnia: "In quest'ultimo anno sono cresciuti in diversi, Da Barella a Kean passando per Zaniolo. Questo è un buon momento per i nostri giovani, che in Italia ci sono sempre stati. Le prossime due saranno forse le gare più complicate. Non sono preoccupato ma bisogna avere rispetto"