Del suo Paese gli mancano il sole, gli orari e le consuetudini tipicamente italiane che, a Londra, ha dovuto lasciare da parte. Non il campionato: "Credo davvero di essere nel migliore campionato del mondo. C'è meno tattica rispetto alla Serie A, ma tanto fisico e corsa. A fine partita sei distrutto". Davide Zappacosta sta vivendo il suo secondo anno con la maglia del Chelsea, e ha raccontato la sua avventura ai microfoni del Corriere dello Sport.
"All'inizio avevo problemi con la lingua, mi arrangiavo ma adesso le cose vanno molto meglio. Mi basterebbe un altro anno per riuscire a perfezionarlo - spiega l'ex Atalanta -. Appena arrivato qui, Morata mi ha subito accolto alla grande, a Chelsea, il mio quartiere, ho conosciuto tanti italiani e poi nello spogliatoio mi trovo bene. Hazard è divertentissimo, scherza sempre".
Nei due anni trascorsi in Inghilterra, Zappacosta ha sempre lavorato con allenatori italiani. Prima Conte, adesso Sarri: "Entrambi studiano a fondo gli avversari, curano l'organizzazione della squadra. Antonio, però, ha degli schemi prefissati. Sarri vuole tocchi veloci e possesso palla. E' simpatico, spesso fa battute che però la maggior parte delle volte capiamo in pochi perché sono in italiano. E mi ha stupito con il suo ottimo inglese".
La concorrenza per una maglia da titolare, in Blues, è tanta: "Voglio provare a mettere in difficoltà l'allenatore, anche perché il mio obiettivo è quello di restare nel giro azzurro. In estate mi ha cercato l'Inter, ma qui mi trovo bene. In futuro? Se qui dovessi trovare poco spazio, ci penserei. A nessuno piace fare panchina..."
L'intervista completa sul Corriere dello Sport