Zambrotta: “Piangere? E’ capitato per le sconfitte, la prima volta nel 2000 a Perugia”
Gianluca Zambrotta, un altro pezzo dell’Italia campione del mondo si trasferisce in Cina. Non è l’unico argomento affrontato dall’ex terzino di Juventus e Milan nel corso della lunga intervista concessa a Il Corriere dello Sport. Si parte dalla scelta Jiangsu Suning.
“È stata una proposta di Fabio Capello. Lui stava trattando per venire qui. Alla finale di Cardiff mi ha chiesto se ero disponibile per andare con lui, per aiutarlo nel suo staff . Io gli ho detto che per me era un onore lavorare con lui, ci conosciamo bene perché mi ha allenato due anni alla Juventus. Come allenatore è un vincente, un grande professionista, conoscitore di calcio assoluto. Con lui non si può che imparare. Cina? L’impressione è comunque, almeno dal punto di vista calcistico, di un paese che sta crescendo in maniera molto veloce. Hanno voglia di imparare e di svilupparsi, di diventare una delle nazioni più importanti a livello calcistico nei prossimi anni. E per questo investono tanto, nel loro paese e fuori”.
Zambrotta suggerisce qualche acquisto alla Juventus: “Già c’è una base di partenza molto forte. La difesa è stata una delle difese meno battute, tranne chiaramente la finale, di questa Champions League e anche del campionato. Penso ci saranno solo da fare, secondo me, due, tre innesti importanti per cercare non solo di rivincere di nuovo in Italia, ma di tornare ad essere vincitori in Europa. Questo credo che sia il primo obiettivo della Juve. E va fatto solo comprando giocatori di vera esperienza internazionale. Centrocampo? Dipende anche da come vorrà giocare Allegri: se continua con il quattro due tre uno come ha giocato ultimamente, sicuramente qualche innesto a centrocampo ci vuole. Ma anche in attacco, perché Higuain e Dybala davanti non possono bastare da soli per tutta la stagione, ci vogliono delle alternative sullo stesso livello. Se io devo pensare a un centrocampo di qualità ,sicuramente i giocatori che ha il Real Madrid, come Kroos come Modric, farebbero fare il salto di qualità necessario alla Juventus”.
L’ex azzurro racconta i “pianti” per le partite: “E’ capitato con le sconfitte. La prima volta mi è capitato al primo scudetto della Juventus perso nel ’99- ‘2000, ho versato lacrime per la partita di Perugia. Sicuramente quello è stato il mio primo pianto come giocatore”. Zambrotta parla anche dei “più forti”: “Il giocatore più forte con cui ho giocato sicuramente Messi. Lo vedevo ogni giorno in allenamento. Poi in partita ciò che per un ottimo giocatore era la cosa più difficile per lui invece era la più facile. Sicuramente è stato lui. Il giocatore più forte che ho incontrato, giocando come terzino, Figo, che giocava a destra, o Roberto Carlos a sinistra”. In chiusura d’intervista lezioni di umiltà: “Cosa dissi a Lippi quando mi propose di fare il terzino? Che potevo fare anche il portiere, pur di giocare in una squadra come la Juventus. Non ci fu nessun tipo di problema, mi sono messo a lavorare, e con il tempo poi sono migliorato in quel ruolo per me nuovo. Non ci ho pensato due volte a cambiare. Bisogna essere sempre disponibili a mutare se stessi, in questo tempo veloce”.