E pensare che Udine poteva essere lontana. Tanto lontana: migliaia di kilometri. Perché Pussetto era stato a un passo dal Crotone a pochi giorni dalla fine del mercato: poi non se ne fece nulla, i Pozzo orchestrarono l'operazione in famiglia e dal Watford l'argentino tornò all'Udinese. Storie di incroci di mercato che conosciamo e che racconteremo sempre. Basta poco per cambiare tutto: a volte anche solo 180 minuti.
Lazio e Torino: “Nacho”, che già aveva segnato alla prima del (nuovo) esordio contro il Parma, riparte da qui. Due gol quasi fotocopia, che portano a due risultati sorprendenti. Si ispira a Di Maria, dice, prova a partire largo e ad accentrarsi. Calciando con quel mancino che di questi tempi, soprattutto se sei argentino, viene parecchio esaltato.
“Sono felice di essere tornato” aveva detto quasi stupito, qualche giorno dopo la firma. “Devo completare l'opera”. In un anno e mezzo in Friuli, aveva segnato 5 gol, ora è già a tre, e sono reti pesanti, che portano sempre i tre punti. Ed è diventato fondamentale. A Torino è lui ad aprire la partita: sfrutta un recupero a centrocampo, si inserisce approfittando di una marcatura troppo larga in difesa e buca Sirigu. Un gol non molto diverso da quello con la Lazio, quando segnò nel giorno del ricordo di Maradona.
Colonia argentina
Nessun paragone, è il primo a non volerne. Ma intanto la colonia argentina a Udine continua a crescere e a fare bene. De Paul a Torino segna il 2-0, anche se lui non è un sorpresa. La cronaca racconta poi del 2-2 incredibile di Belotti (100 gol in granata) e Bonazzoli, prima che Nestorovski segni il terzo. Tre gol in una manciata di minuti: l'Udinese alla fine vince, Gotti festeggia e Giampaolo si preoccupa, perché la contestazione non sembra avere avuto un grande effetto.
A proposito di incroci: a distanza di settimane, un favore al Crotone Pussetto l'ha anche fatto. Ora i calabresi hanno raggiunto proprio il Torino, a 5 punti e sempre più disorientato anche davanti agli occhi di Cairo. Servirà molto per risalire.