Florian Thauvin ripercorre la sua carriera in una lunga intervista ai microfoni di SportWeek. Il numero 10 e capitano dell'Udinese ha parlato di diversi momenti, dalla sua infanzia fino al presente con la maglia friulana: "Mi sento a casa a Udine, mi è stata assegnata una responsabilità importante in campo e nel rappresentare il club e sento la fiducia di presidente, compagni e allenatore. Runjaic è un tecnico che rispetta tutti i suoi giocatori, lavora molto e conosce a fondo il calcio. Ci siamo confrontati nel suo ufficio molte volte: ha passione".
Udinese, le parole di Thauvin
Thauvin ha ripercorso momenti complicati della sua carriera, come quando lasciò il Marsiglia dopo 8 anni: "Ero mentalmente stanco. Avevo bisogno di staccare, fare qualcosa di diverso.Non sapevo che fare e sono andato da una psicologa. Dovevo capire cosa fosse meglio per me: continuare al Marsiglia nonostante il carico di stress che mi portavo dietro, cambiare squadra, cambiare paese, cambiare continente addirittura. Al primo incontro ho pianto. È stato, come si dice, liberatorio. Le ho parlato della mia vita, delle difficoltà passate e presenti, e lei mi ha detto: “Tu hai attraversato la depressione”".
"Ho pensato: non è normale perché vivo la vita più bella del mondo, quella del calciatore - continua Thauvin - Quella che volevo. Se sono arrivato a stare male è arrivato il momento di cambiare, prendermi cura di me e stare più vicino a chi mi vuole bene davvero, la mia donna e mio figlio".
Il francese ha poi concluso parlando del suo futuro: "A giugno scade il mio contratto con l’Udinese. Qui sto bene, davvero, ma ho sempre detto che un giocatore di alto livello ambisce a giocare al livello più alto. Non so come andrà, ma di sicuro io mi sento un giocatore da top club. In passato avevo ricevuto offerte dal Lione, avevo parlato con Giuntoli, che era al Napoli, con Maldini, che mi voleva al Milan, la squadra che sarebbe stato, ed è ancora, il mio sogno".