Sono ore agitate per il calcio europeo e quello italiano. Dopo l’annuncio ufficiale della nascita della Superlega, arrivato intorno alla mezzanotte del 19 aprile, la Serie A si prepara subito a un confronto interno.
È prevista infatti, per le ore 17.30 di oggi, una riunione tra i 17 club che non prenderanno parte alla nuova competizione. Escluse dunque Juventus, Inter e Milan che, in un comunicato congiunto, hanno annunciato la sottoscrizione di un accordo con altri nove top club europei fondatori della Superlega.
La Juventus intanto ha annunciato la sua uscita dall'Eca, l'Associazione dei Club Europei, precisando anche che "Andrea Agnelli si è dimesso dal ruolo di presidente dell'Eca e dall'esecutivo Uefa". E lo stesso ha fatto anche il presidente dell'Inter Steven Zhang, lasciando a sua volta l'esecutivo dell'UEFA.
CHE COS’È LA SUPERLEGA
Il progetto della Superlega prevede la creazione di una competizione per club a numero chiuso alternativa alla Champions League. Il nuovo format racchiuderà le migliori squadre europee in una sorta di campionato di super élite.
Alla Superlega parteciperanno 20 club di cui 15 fondatori con un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente.
Il torneo si giocherà in partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuerebbero a competere nei loro rispettivi campionati nazionali. Ai Club Fondatori spetterebbe anche un contributo pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19.
SUPERLEGA, PRONTA LA BATTAGLIA CON LA UEFA
Nelle scorse ore, tuttavia, la UEFA ha già promesso battaglia e durissime sono state le reazioni di gran parte del mondo del calcio, ma anche della politica.
Il massimo organismo calcistico europeo, in una dichiarazione congiunta con English Football Association, Premier League, Royal Spanish Football Federation (RFEF), La Liga, FIGC e Lega Serie A, ha già minacciato durissimi provvedimenti: “Ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali”, la dura reazione della UEFA.