Certezza tra le certezze, è iniziata così la lunga domenica di Pio Esposito. Perchè Luca D'Angelo ruota ancora gli attaccanti, stavolta tocca a Colak, ma senza mai mettere in discussione la titolarità di quel ragazzo di 19 anni pieno di sogni, e di talento. E la risposta è abbastanza semplice, al terzo minuto ha già servito l'assist per Kouda, rete poi annullata per un tocco di mano, mentre qualche minuto più tardi decide di mettere ancora la sua firma. Leader giovane, e forse inconsapevole, di una squadra che ormai non sorprende quasi più.
La carta d'identità recita 28 giugno 2005, nella realtà però si nota lo spirito di un vero e proprio veterano. Lotta, sgomita, difende, la sintesi perfetta di un attaccante che ha in testa un solo obiettivo: vincere. E allora vince, ancora, lo Spezia, accompagnata a un passo dalla vetta della classifica da un insolito protagonista, che ha saputo trasformare ogni suo gesto in una piacevole abitudine.
Dualismi
Già, perché in questa Serie B così ricca di colpi di scena c'è, invece, un'unica grande consapevolezza: se Shpendi chiama, Pio risponde. Una lotta a distanza fatta di goal e sogni, per il Cesena come per lo Spezia. E poi i numeri, nove le reti del primo rispetto alle sette del secondo. Dualismo divenuto una certezza costante, che a sorpresa può portare verso obiettivi inaspettati.
Conferme, nel caso di Shpendi, già protagonista in Serie C con la maglia dei romagnoli. Piacevole sorpresa nel caso del secondo, tornato dalle parti del Picco con una voglia matta di ribaltare i pronostici e le critiche. I goal nel derby con il Pisa, quello realizzato nella sua Castellammare e la prestazione contro il Sudtirol, passaggi di una stagione che -comunque vada- è già da ricordare.
Un attimo prima
In una domenica di ordinaria bellezza non poteva mancare, ovviamente, un po' di spezzinità. Al minuto 70, mentre il Picco sorride e si rilassa mettendosi alle spalle un'altra giornata indimenticabile, arriva l'ennesima gioia. Palla in area, tacco di Pio, goal di Vignali. L'assist perfetto che fa da cornice alla chiusura di un cerchio. Luca era lì come Pio, fino a qualche mese fa, a soffrire e lottare per lo Spezia, e il primo urlo di gioia del suo campionato ha un magnifico sapore di rivincita.
Un attimo prima, appunto. Perché poi arriva il momento del cambio, lo stadio si alza in piedi e applaude all'uscita del suo attaccante, Esposito volta lo sguardo e si lascia andare a un ringraziamento sincero. Una magia, il momento perfetto di una storia che è finalmente diventata stabile e solida. Il lieto fine, però,è ancora tutto da scrivere.