Non è sempre facile fare il grande salto, parola di Andrij Shevchenko. Diventare allenatore dopo essere stato un grande campione non è così scontato: “La difficoltà più grande è far passare l’idea che adesso son un allenatore e non più un giocatore”, racconta l’ex attaccante del Milan e ora allenatore dell’Ucraina in un’intervista rilasciata a Tuttosport.
I pensieri aumentano insieme alle responsabilità, e al tempo stesso il sonno diminuisce: “Mi sento un tecnico al cento per cento. Penso, ragiono e mi comporto in modo diverso rispetto al passato. Sono concentrato sul gruppo. Ho molti più pensieri. E dormo meno…”.
Nell’ultima partita sulla panchina dell’Ucraina ha sfidato il Portogallo di Cristiano Ronaldo: partita finita 0-0, ma il portoghese secondo Sheva non è mai cambiato: “Dal vivo mi è sembrato lo stesso di sempre. Sembra molto più giovane degli anni che ha. In campo non dà l’idea di essere un 34enne”.
Per questo la Juve si aggrappa al suo talento per puntare alla Champions: “La Juve era già forte prima di Ronaldo, però gli mancava un fuoriclasse come lui che risolve le partite quasi impossibili. Sì, adesso che hanno Cristiano i bianconeri possono anche arrivare in fono e trionfare”.
Da Ronaldo a Piatek, vera sorpresa del campionato, che spera di ripercorrere le orme dell’ex attaccante del Milan con la maglia rossonera: “Sta dimostrando di essere un grande attaccante e per il Milan è importantissimo, però come caratteristiche siamo diversi – racconta Sheva - E’ inutile fare paragoni, Piatek farà la sua strada. Apprezzo tantissimo il suo fiuto del gol, segna in tutte le maniere.
Capitolo allenatori: partendo da Allegri, allenatore a cui Sheva si ispira: “Mi piace molto la sua capacità di gestire e motivare il gruppo. E’ l’allenatore perfetto per i campioni. Quando hai grandi giocatori devi affidarti anche a loro e Max lo fa”.
Non è in lotta per lo scudetto, ma Gattuso sta portando il Milan dove non era mai stato negli ultimi anni: “Rino ha riportato entusiasmo tra i tifosi. E’ preparatissimo. Era tanto tempo che non si lottava per la Champions. Gattuso ha tanto meriti, come pure Maldini e Leonardo”.
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