Un paio di settimane fa, lo scorso 10 novembre, Taison ha dato l'ennesimo calcio al razzismo. Insopportabili gli ululati provenienti dai tifosi della Dinamo Kiev, tanto è che il brasiliano dello Shakhtar - furioso - ha scagliato il pallone in tribuna mostrando il dito medio. Un comportamento punito dall'arbitro della partita, che ha estratto il rosso costringendolo a lasciare il campo e i suoi compagni in inferiorità numerica. Un provvedimento che ha lasciato lo stesso Taison senza parole, in lacrime.
Così come, probabilmente, avrà avuto lo stesso effetto la decisione del Giude Sportivo, che a sì punito la Dinamo Kiev con una sanzione pecuniaria da 18mila euro e una gara a porte chiuse, ma non ha risparmiato Taison. Il brasiliano, infatti, che nel frattempo si è sfogato attraverso la propria pagina Instagram, è stato squalificato per una giornata e così salterà il match contro il Futbol'nyj Klub L'viv.
La rabbia della FIFPro
Una decisione, quella del Giudice Sportivo, che non è stata acolta positivamente dalla FIFPro, l’associazione mondiale dei calciatori, che in un comunicato ha preso una posizione ferma: "Siamo molto delusi dalla scelta della federcalcio ucraina di squalificare Taison per un turno. Non si riesce a comprendere la decisione di sanzionare una vittima di abusi razziali e gioca a favore di tutti coloro che continuano a comportarsi in maniera vergognosa".
Taison avrebbe voluto lasciare l'Ucraina per trasferirsi al Milan in estate. Adesso, dopo 16 partite stagionali, è a quota sei gol e altrettanti assist.