Il calciomercato potrebbe cambiare in maniera drastica. La "Sentenza Diarra" emessa dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea potrebbe stravolgere il mercato calcistico (come lo è stato per la Legge Bosman). Ma andiamo per gradi.
Cos'è la sentenza Diarra
Nella giornata di venerdì 4 ottobre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si è riunita e ha emesso la sentenza sul caso che vede coinvolto Lassana Diarra. L'accaduto risale a 10 anni fa. L'ex centrocampista del PSG e del Real Madrid, infatti, aveva un contratto triennale con il CSKA Mosca ma aveva deciso di rompere il rapporto dopo appena dodici mesi. Il club russo voleva un risarcimento di 20 milioni di euro, come richiesto alla Camera di risoluzione dei litigi della Fifa e al Tas
Il calciatore ha così presentato ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea che gli ha dato ragione. Inoltre, è stata riconosciuta la possibilità di lasciare una squadra indipendentemente dalla durata del contratto.
Ma cosa cambia?
Di fatto, la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea apre nuovi scenari per il calciomercato. I calciatori non dovrebbero rimanere vincolati a un club fino alla scadenza del contratto. Ma come si comporterà ora la FIFA? Le norme che regolano il calciomercato sono incompatibili con la libera circolazione delle persone (e quindi anche dei calciatori).
Dopo la sentenza della Corte di Giustizia, la FIFA ha rilasciato un comunicato ufficiale, in cui annuncia di dover analizzare la decisione e cosa mette in discussione: "La FIFA ha preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso del giocatore Lassana Diarra. La FIFA è soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna. La sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare. La FIFA analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente".