La reazione unanime può essere solo questa: Javier Pastore alla Roma sa far gol solo di tacco. Allo stesso modo, con l’Atalanta prima, con il Frosinone questa sera. Cross basso dalla destra e palla nell’angolo opposto. Due gol di tacco nella stessa stagione, come Roberto Mancini nella stagione '98-'99. Nel derby d'andata terminato 3-3 e nel famoso Parma-Lazio del gennaio 1999. Nel resto d’Europa solo Cristiano Ronaldo ha fatto meglio. Due stagioni, due volte il ‘taconazo’: in Liga nel 2011/12 (Malaga-Real e Rayo Vallecano-Real) e nel 2013/14 (Real-Getafe e Real-Valencia).
Il carattere? L’ha mostrato tutto nell’esultanza. Pugni stretti e urlo liberatorio sotto la Curva Nord. Quasi a dire, “yo estoy aqui”. I tifosi della Roma lo sanno. Infatti è bastato poco per trasformare i fischi alle formazioni ufficiali in applausi al momento del cambio con Zaniolo.
Da un tacco ad un altro: apertura e, forse, chiusura di una crisi di vittorie che in casa Roma durava da oltre un mese. Roma-Atalanta era stato il primo segnale di allarme per Di Francesco, un pareggio interno sofferto che aveva dato il là ad una serie di 5 partite senza vittorie. Oggi il ritorno alla vittoria, grazie al Flaco, utilizzato per la prima volta in stagione da trequartista puro nel 4-2-3-1, ad Under, El Shaarawy e Kolarov.
Tre gol proprio dal tridente dietro la prima punta. Segnale? Sicuramente indizio per Di Francesco che per la prima volta in stagione non cambia modulo a partita in corso. Lasciando il 4-2-3-1 come certezza, anche nei cambi. Dentro Zaniolo per Pastore ad agire da trequartista puro e l'idea (che sia qualcosa in più?) Kolarov mediano accanto a Nzonzi. In più i tre punti e la porta nuovamente inviolata. Tutti segnali chiesti a gran voce e finalmente arrivati anche in campo.