Ajax, Real Madrid, Inter, Milan, oltre alla Nazionale olandese. Clarence Seedorf, ora opinionista tv, il calcio, sia italiano che europeo lo ha vissuto a fondo. In una lunga intervista al Corriere dello sport, l'ex centrocampista olandese ha espresso la sua opinione sulla corsa scudetto tra Inter e Milan e sulle semifinali di Champions League, sulla fatica del calcio italiano in Europa e sulla tendenza di impostare dal basso.
Seedorf: "Guardiola più concreto rispetto a Barcellona. Ancelotti ha pochi eguali"
Clarence Seedorf la Champions League la conosce bene, essendo l'unico calciatore ad averla vinta con tre squadre diverse (una con Ajax e Real Madrid, due con il Milan). Riguardo la semifinale di ritorno che si giocherà stasera (calcio d'inizio ore 21:00) al Santiago Bernabeu tra Real Madrid e Manchester City, l'olandese ha fatto un confronto tra i due allenatori: "Guardiola, rispetto ai tempi di Barcellona, è molto più concreto: quel gioco si poteva mettere in pratica con Messi, Xavi e Iniesta. Adesso la manovra di Guardiola va molto più alla ricerca della verticalizzazione. Al contrario, Ancelotti sa rendere semplici le cose difficili".
La fatica delle italiane in Europa: "Colpa del governo"
Seedorf ha un'opinione precisa anche sul perchè, da circa un decennio, le squadre italiane fatichino ad andare avanti nelle competizioni europee: "Le responsabilità non sono delle vostre squadre, ma del governo italiano. Bisogna sbloccare il discorso degli stadi, permettere alle società di costruire impianti di proprietà, senza dover attendere anni per avere le autorizzazioni. I sindaci che continuano a non decidere fanno un danno ai tifosi, alle società e alle proprie città. Senza gli introiti che un nuovo impianto garantisce, è un miracolo che le italiane abbiano una presenza importante in Europa".
Un altro colpevole individuato dall'olandese, è la Lega Serie A: "In Premier League e nella Liga spagnola viene perseguito un interesse collettivo. In Italia ognuno pensa a se stesso. Anche se la Serie A è un prodotto importante, uno dei migliori campionati del mondo per la sua storia, perde in competitività e venderlo all’estero non è semplice. Non è possibile che Manchester diventi più importante di Milano".
"Costruzione dal basso? Difficile imitare Guardiola non avendo Neuer"
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a vari gol scaturiti da errori da parte dei portieri, intenti a impostare il gioco sin dalla propria porta. Su questa nuova tendenza, Seedorf ha espresso la sua opinione: "Costruire dal basso è bello, ma nel calcio bisogna soprattutto fare gol e io credo che la strada più veloce di segnare sia sempre quella ideale. Klopp in questo è molto pragmatico e mi piace: quando c’è troppa pressione, non bisogna vergognarsi a lanciare verso le punte: è la cosa più giusta. Giocando dal basso, il rischio di perdere palla in zone importanti è molto alto". Un modo di impostare, quello del basso, nato dall'imitazione di Pep Guardiola, a detta dell'olandese: "L’influenza di Guardiola, del palleggio basso a ogni costo, non è stata positiva. Non tutte le squadre possono imitare quel Barcellona, e quel gioco non si può fare non avendo Neuer, Piqué e Dani Alves".
Le opinioni sulla Serie A: "Ci divertiamo fino alla fine"
Dopo averci giocato per oltre un decennio, Clarence Seedorf continua a seguire con occhio vigile la Serie A, questa stagione aperta come non lo era da anni: "A inizio stagione avevo detto che sarebbe stata più competitiva rispetto al passato. L’Inter è sempre stata indicata come la favorita: ha la rosa più competitiva ed è campione d’Italia. Il Milan adesso ha il destino nelle sue mani: un duello è positivo per lo spettacolo: in Spagna, Germania e Francia è tutto deciso da settimane, in Italia ci divertiamo ancora".
Qualche parola di riguardo, l'ex centrocampista la riserva per il Milan: "Mi piace molto lo spirito, positivo, frutto del lavoro di un allenatore molto costante nel suo modo di essere". E tanti meriti, per i risultati dei rossoneri, li attribuisce al suo vecchio capitano, Paolo Maldini: "Con la sua presenza trasferisce al gruppo la sua mentalità vincente, il dna milanista. Grazie a lui il Milan ha fatto un bel salto di qualità rispetto agli ultimi anni".
SUL CORRIERE DELLO SPORT L'INTERVISTA INTEGRALE