Uno dei nomi più caldi degli ultimi giorni è senza dubbio quello di Domenico Berardi, attaccante classe 1994 da sempre in forza al Sassuolo. Dopo ben 13 anni di militanza, in questa finestra estiva di calciomercato Berardi è stato nel mirino della Juventus. Passaggio, però, che sembra ormai essere sfumato: l'amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali ha chiarito la situazione in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Sassuolo, il punto di Carnevali sulla trattativa con la Juventus
Fin dalla prima risposta, Carnevali dimostra di avere le idee molto chiare sul futuro di Berardi: "Se andrà alla Juventus? No. C'era un principio di trattativa: la Juventus aveva mostrato interesse nei confronti di Domenico e noi avevamo aperto alla sua cessione una decina di giorni fa. Anche perché lo stesso giocatore aveva aperto all'operazione".
I problemi, dice Carnevali, sono sorti perché i bianconeri non hanno presentato alcuna offerta formale: "La verità è che non ci è arrivata nessun'offerta ufficiale. Quando abbiamo avviato i primi contatti, si era solo abbozzato un discorso economico. Abbiamo chiarito che per noi Berardi vale oltre 30 milioni, dimostrandoci comunque aperti a trattare per trovare una soluzione che soddisfasse entrambi i club. Avevamo anche trovato il sostituto (Dodi Lukebakio, ndr)".
La trattativa si è complicata dunque per una questione legata alle tempistiche: "Il Sassuolo aveva indicato una data ben precisa entro cui andava chiusa l'operazione: il 17 agosto. Questo perché giovedì scadeva la nostra possibilità di acquistare il giocatore che avrebbe sostituito Berardi. Ho detto chiaramente a Giuntoli e agli agenti di Domenico che non saremmo potuti andare oltre quella data. Ma Giuntoli non si è più fatto sentire. Per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Però ora noi togliamo Berardi dal mercato".
Un comportamento, quello della Juventus, che ha irritato non poco l'ad neroverde: "Sono molto infastidito, perché da parte nostra c'è sempre stata apertura e disponibilità. Anche se Giuntoli presentasse oggi l'offerta giusta, non cambierei decisione. Da dieci giorni Domenico si allena a parte perché pensavamo fosse destinato alla cessione. Ormai non c'è più tempo per sostituirlo ed è giusto che cominciamo a pensare ai nostri interessi".