Mancava l’aritmetica, è arrivata ieri sera in casa dell’Udinese: dopo dodici anni la Sampdoria è tornata in Serie B. Un epilogo annunciato, ma non meno doloroso per allenatore (QUI le parole di Stankovic), giocatore, dirigenti (QUI le parole di Romei) e soprattutto per i tifosi, anche ieri sera come per tutto il campionato vicini alla squadra nonostante i risultati del campo.
Tifosi ora in attesa di capire cosa succederà nella partita più importante, quella che da mesi si gioca fuori dal campo e che riguarda la vendita della società, per evitare così il fallimento. Una corsa contro il tempo, visto il sempre meno tempo a disposizione per perfezionare una cessione rispettando le prossime scadenze, considerati anche i rigidi paletti introdotti dalla Figc. E alla luce delle scadenze che il club dovrà onorare da qui a giugno.
Stipendi, composizione, iscrizione al campionato e fisco: le prossime scadenze
Onorata quella dello scorso 28 aprile relativa alla rata mensile con il Fisco pari a 1 milione 200mila euro, la Sampdoria è ora attesa da una serie di scadenze da rispettare per non incorrere in penalizzazioni e per programmare il futuro:
- 28-30 maggio: due le scadenze da rispettare a fine maggio, quella relativa alla maxi-rata mensile con il Fisco pari a 1 milione 200 mila euro (se non si procedesse al saldo di una sola delle rate, ci sarebbe l’immediata estromissione dal piano di rientro agevolato con l’intero importo, circa 25 milioni, da saldare tutto in un’unica rata entro il 20 giugno) e quella relativa al pagamento degli stipendi dei giocatori per la trimestrale di gennaio-marzo 2023 (cifra pari a 13 milioni di euro, se questo debito non verrà saldato la Samp sarebbe punita con 2 punti di penalizzazione che sarebbero validi per la prossima stagione, visto che la pena deve essere afflittiva);
- 6 giugno: scadenza della Composizione Negoziata, decreto emesso dal Tribunale di Genova che prevedeva per 120 giorni, dunque dal 6 febbraio al 6 giugno, la messa in sicurezza della Sampdoria da azioni esecutive o cautelari da parte dei suoi creditori;
- 20 giugno: è la data di scadenza del termine per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B e del contestuale azzeramento di tutti i debiti sportivi ancora in essere (pagamento bimestrale stipendi calciatori aprile-maggio - 7 milioni di euro - e debiti con altre società italiane o estere - 6 milioni di euro);
- 28 giugno: scadenza, salvo l’avvio di una procedura di liquidazione giudiziale, della maxi-rata mensile con il Fisco pari a 1 milione 200 mila euro.
Poc e aumento di capitale: le opzioni sul tavolo
Tempo che sta stringendo, con la Sampdoria alla ricerca di liquidità per affrontare le prossime scadenze. In totale circa 30 milioni per saldare i debiti e iscriversi al campionato. Due le possibili strade da percorrere ad oggi per ottenere i fondi necessari ed evitare il fallimento: da una parte c’è la soluzione del bond convertibile, il 'prestito obbligazionario convertibile' che permetterebbe ai sottoscrittori di investire soldi nel club ricevendo le sue azioni in pegno dal proprietario Massimo Ferrero, il cui "term sheet" è però scaduto lo scorso 30 aprile. I termini del bond andrebbero quindi ridiscussi e firmati nuovamente.
Dall’altra quella legata all’aumento di capitale in regime di composizione negoziata, che dovrebbe essere avallato dalla proprietà (quindi da Massimo Ferrero). Per intraprendere questa strada servono però tempi tecnici che non coincidono con quelli della composizione negoziata (in scadenza il prossimo 6 giugno), da qui la necessità di stringere i tempi, di una riduzione del debito e di una rimodulazione della durata.
Barnaba, Mincione, Zanetti e Cerberus: i soggetti interessati
Quattro ad oggi i soggetti interessati e in corsa nella partita fuori dal campo giocata dalla Sampdoria:
- Alessandro Barnaba: founding partner e co-ceo del fondo con sede in Lussemburgo Merlyn Partners (proprietario del Lille) e socio di minoranza del club. Barnaba sarebbe supportato nell’operazione dall’ex proprietario della Sampdoria Edoardo Garrone;
- Cerberus Capital Management: fondo americano di private equity che, insieme alla società britannica Redstone Capital, la scorsa estate si era interessato all’acquisto del club. Ora corre da sola nel tentativo di acquisizione del club;
- Raffaele Mincione: finanziere fondatore del Wrm Group, attiva tra private equity, immobiliare e investimenti in asset distressed;
- Massimo Zanetti: titolare della Segafredo Zanetti S.p.A. ed ex proprietario del Bologna
Due strade da percorre, più soggetti potenzialmente coinvolti. Il tempo però stringe, la corsa contro il tempo per salvare la società è cominciata