Trentadue anni e non sentirli. Tante battaglie sui campi della Premier, ma le gambe di Wayne Rooney girano ancora. E bene, anche. L'ennesima conferma arriva direttamente dall'altra parte del mondo, dagli Stati Uniti, dove l'ex United si è trasferito lo scorso giugno dopo un anno all'Everton.
Si gioca DC United-Orlando City. La partita è ferma sul 2-2, con i padroni di casa capaci di portarsi in vantaggio per due volte ma poi rimontanti. Il match è agli sgoccioli, l'orologio segna il 95esimo. Il DC United sta provando l'assalto finale, ma da un corner battuto male parte il contropiede avversario. E non è una ripartenza come tutte le altre, perché nel frattempo il portiere di casa era salito per dare una mano ai suoi compagni.
Beffa ad un passo, dunque. Ma niente paura, ci pensa Rooney. La stella inglese, infatti, si toglie i panni della star e veste l'armatura del guerriero. Scatta velocissimo per riprendere l'avversario che sta scappando verso la porta e riesce a fermarlo con una scivolata perfetta. Palla piena, che rimane incollata ai suoi piedi. Tradotto? Rooney prova a vincere da solo la partita. E di fatto ci riesce perché, dopo il contrasto vincente e dopo essere avanzato per qualche metro, ecco un lancio perfetto per Acosta, che approfitta dell'incertezza del portiere avversario e lo trafigge per la terza volta.
Un lancio perfetto quello di Rooney, una palla servita da una quarantina di metri che canta e che chiede soltanto di essere buttata in porta. Vittoria per 3-2, stadio in visibilio, giocatori sotto la curva ad esultare. Lui no, rimane un po' in disparte. Tempo di recuperare un po' di ossigeno, perché comunque non è più un ragazzino. Sulla cart, almeno. Perché a vederlo non sembrerebbe.