È una Liga troppo appassionante. Letteralmente: troppo. È inutile, non gli si sta dietro. Una settimana la deve vincere una squadra, quella dopo un’altra e quella successiva un’altra ancora. Una suspence che anche i migliori thriller sognano. Pure il clásico di oggi prometteva di darci una prospettiva un po’ più chiara, e invece è tutto rivoluzionato, anche questa volta. Con il 2-1 del Real Madrid, i blancos agganciano l’Atlético (domani in campo con il Betis) in cima alla classifica e il Barça rimane a -1. Insomma, il campionato è così aperto che i pronostici finali ormai rientrano nel campo della stregoneria.
L’episodio “Clásico” ha rispettato i canoni dello spettacolo di questa 90ª stagione della Liga e ha mantenuto tutti col fiato sospeso dal primo all’ultimo secondo — anche qui, letteralmente. Le taverne di Madrid, che chiudevano i battenti alle 23 per via del coprifuoco, hanno fatto fatica a fare uscire in orario i tifosi del Real, assaliti nella loro totalità da un profondo stato di shock dalla traversa colpita all’ultimo istante da Moriba e, come un po’ tutti coloro che hanno visto la partita, bisognosi di qualche minuto per processare quanto era appena successo.
In una gara dai ritmi folli, il Real Madrid ha vinto di gerarchia. Ha vinto con l’autorevolezza di chi sa di essere superiore e ha giocato con la mentalità di chi sa come vincere la partita. Merito del centrocampo più forte del mondo, di un attaccante sensazionale come Benzema (capace di gol così), degli strappi di Vinicius e delle mosse di Zidane. Un uomo da gare decisive alla guida di una squadra da gare decisive: in 11 clásicos da allenatore del Madrid, il francese ha collezionato sei vittorie, tre pareggi e solo due sconfitte.
Dall’altro lato, il Barça. Sconfitto con onore dopo aver provato in tutti i modi a segnare e in credito di un po’ di fortuna, ma che lascia allo scoperto un difetto. Prima d’oggi, i blaugrana avevano portato a casa 40 degli ultimi 42 punti in gioco nella Liga, però proprio in quelle partite decisive che tanto piacciono ai blancos non hanno quasi mai vinto: le due col Madrid, quella con l’Atlético, Juve, PSG, l’Athletic in Supercoppa. Ma ne rimangono ancora due per aggiustare il tiro: il ritorno con l’Atlético e la finale di Copa del Rey con il Bilbao. Il doblete è ancora a portata di mano.
Domani in Andalusia gli uomini del Cholo non avranno addosso la pioggia torrenziale che ha colpito i giocatori a Valdebebas, ma un discreto carico di pressione sì. Nessuno ha mai sprecato il vantaggio che rischiano di sperperare loro in questa stagione (10 punti con una partita da recuperare), e con il Betis non avranno un avversario facile per mantenere viva la statistica. Staremo a vedere. In ogni caso, voi non fidatevi di chi dice di sapere come andrà a finire questa Liga: pare che il finale di stagione gli sceneggiatori non l’abbiano ancora scritto.