Tempo di finire il panettone, sedersi sul divano e accendere la televisione. E mentre i parenti si dedicano alla tombola dopo il pranzo di Santo Stefano, in Premier League le squadre sono in campo per giocarsi il campionato. Ma come nasce questa tradizione? Scopriamolo insieme.
La nascita del Boxing Day
E non è raro imbattersi in qualche immagine di tifosi nei panni di Babbo Natale. Ma il Boxing Day affonda le radici nell'Inghilterra dell'Ottocento. Nel giorno di Santo Stefano infatti le chiese aprivano le cassette dell'offertorio. In questo modo le ricche famiglie britanniche potevano lasciarvi soldi e cibo, spesso gli avanzi del giorno di Natale, come ringraziamento per il personale di servizio per tutto il lavoro svolto durante l'anno. In più, ai lavoratori veniva dato un giorno di riposo.
C'erano due modi di passare il Santo Stefano, il calcio era presente in entrambe le soluzioni. Venivano organizzate amichevoli in famiglia e chi non giocava, andava allo stadio. Semplice. La prima partita ufficiale del Boxing Day venne giocata nel 1860 tra Sheffield Football Club e Hallam. Il primo gol lo segnò Nathaniel Creswick.
A primo impatto probabilmente questo nome non vi dirà niente. E in effetti Nathaniel Creswick era un avvocato, cresciuto nella legge per volontà del padre. Ma insieme a William Prest decise di trovare una soluzione per combattere il freddo dell'inverno inglese. Così, nacque il football. Dall'Inghilterra di metà Ottocento alla lotta per il primo posto tra Arteta, Klopp, Emery e Guardiola. Insomma, direttamente dal divano, dopo il pandoro e il panettone, a Santo Stefano è possibile assitere a un appuntamento con la storia del calcio.