'Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia'. Una regola matematica che apparentemente non c'entra nulla col calcio, ma in qualche modo potrebbe tornare utile per spiegare l'inizio di campionato del Parma. Prima la FeralpiSalò, poi il Cittadella: due partite diverse tra loro, ma concluse con il punteggio finale di 2-0. Una doppia sfida al Tardini con un copione, più o meno, simile: un gol per tempo, Benedyczak a sbloccarla su calcio di rigore e Bernabé dalla panchina per mettere il punto esclamativo finale.
Tre punti che moltiplicati per due fanno sei e sin qui la matematica è semplice, ma a differenziare le due gare c'è una variabile che, come anche in matemica, può essere in grado di cambiare, determinare e rendere sorprendete il risultato finale. Sì, perché questa variabile per il Parma ha un nome e un cognome: Tjas Begic. Se Bernabé è la conferma che può consacrarsi nel corso della stagione (il 10 preso dal Mudo Vazquez non è un caso), il classe 2003 può essere la piacevole sorpresa.
Personalità da applausi: Begic inventa e Bernabé ringrazia
Lo sloveno è arrivato come primo innesto del mercato estivo del Parma con il solito tweet del presidente Krause. Tante domande tra i tifosi a chiedersi chi fosse questo giovanissimo ragazzo preso dal Vicenza. Un calciatore con grande potenziale da far esplodere: identikit perfetto per la società e per l'allenatore Pecchia, a cui piacciono i giocatori in grado di creare superiorità numerica davanti, bravi nel dribbling e capaci di entrare in partita e svoltarla.
Nella ripresa della sfida contro il Cittadella, Begic è stato tutto questo: due minuti d'orologio per la giocata che ha lasciato a bocca aperta tutto il Tardini. Pallone ricevuto di spalle, tacco (con tunnel) per liberarsi del diretto avversario, poi il no-look per il passaggio a rimorchio verso Bernabé, bravo a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Stadio in piedi ad applaudire la giocata del classe 2003, Pecchia sorridente per aver azzeccato, ancora una volta, i cambi a inizio ripresa e la squadra tutta a complimentarsi con Tjas, compreso lo spagnolo: "Questo gol è tutto tuo" ha scritto sui social nel video postato dal club. I riflettori, dopo la partita, sono tutti puntati su di lui, compresi quelli della conferenza stampa dove si è presentato al termine dell'incontro: "Volevo entrare, come tutti, e ringrazio il mister che mi ha dato fiducia".
Voglia di determinare e di essere decisivo per sè e per la squadra per cercare di mettere in difficoltà Pecchia nelle scelte. Dopo l'ottimo precampionato disputato, anche la prima al Tardini ha dato conferma della bontà della scelta nel mercato estivo e dell'ottimo lavoro di scouting con cui il Parma si è assicurato il talento sloveno.
Vicenza, Coppa Italia C e l'idolo Vinicius: la storia di Begic
Dalla serata del Tardini all'arrivo in Italia. Per ripercorrere la strada fatta da Begic è necessario fare un passo indietro e tornare in Slovenia. Sin da piccolo il pallone è il miglior amico di Tjas. A scuola, a casa, al campetto: le idee e i sogni dello sloveno non si discostano tanto da quelli di milioni di ragazzi che intraprendono la strada di questo sport.
L'idolo Vinicius Jr da cui osservare e prendere spunto: dribbling, velocità, rapidità e voglia di migliorarsi. Una voglia, quella di crescere, mostrata sin da giovane perché dopo aver fatto il percorso giovanile a Capodistria ha fatto vedere tutto il suo potenziale con il Nova Gorica: prima la promozione da protagonista e poi l'esordio in massima serie slovena confermata dal passaggio al Celje nella stagione successiva.
Diciasette anni e voglia di incidere e da qui il passaggio in Italia. Nell'estate del 2022 è il Vicenza a credere nelle sue potenzialità. Al primo anno in C ha raccolto 37 presenze tra campionato e Coppa Italia, vinta in finale contro la Juventus Next Gen: 3 gol e 3 assist il bottino complessivo, ma in campo ha fatto vedere enormi qualità.
Numeri che hanno convinto il Parma a fargli fare lo step successivo, scavalcare quel gradino per arrivare in Serie B. Nuova avventura, nuove sensazioni, nuova società e nuovi compagni, ma lo spirito è sempre lo stesso: "Devo migliorare in tante cose, tecnicamente, fisicamente, tatticamente e mentalmente. Ogni giorno devo crescere e lo faremo tutti insieme". Testa sulle spalle e sguardo fisso verso il futuro, al Tardini si è presentata al meglio la 'variabile' Begic.