Dopo quasi 7 anni di fedele servizio, lo scorso gennaio Goran Pandev ha lasciato il Genoa per trasferirsi in Serie B. Parma è stata la sua destinazione, dove ha già trovato la sua prima rete stagionale. Eguagliare ciò che ha fatto con i rossoblù, però, resta un'impresa ardua, visti i 32 gol e soprattutto le 187 presenze collezionate a Genova, città che gli rimarrà sempre dentro.
Pandev: "Al Genoa non avevano più bisogno di me"
In un'intervista rilasciata al Secolo XIX, l'attaccante macedone ha parlato del suo addio al Genoa, squadra di cui parla ancora utilizzando il "noi": "Mi fa male, ovvio che fa male. I primi 4 giorni dopo l'addio non ho dormito. Non avevo paura di retrocedere ma al Genoa mi hanno fatto capire che non avevano più bisogno di me. Così ho compreso che ho fatto la scelta giusta per sentirmi ancora vivo. Salvezza? Ci credo ancora, se vinciamo a Venezia ci possiamo salvare".
Sul fatto che nessuno si aspettasse il suo addio al Genoa: "Neanche io. Avevo due scelte: smettere o andare a divertirmi altrove per qualche mese. Col cambio di società si è creata confusione, in pratica c'erano due società. Noi giocatori abbiamo fatto malissimo ma hanno dato tutta la colpa a noi vecchi".
"Erano felici che andassi via. In estate mi ritiro"
Pandev, poi, ha parlato della goccia che ha fatto traboccare il vaso, portandolo all'addio: "Quando sono andato in sede ho visto gente felice che andassi via. Ero dispiaciuto ma ho capito che era finita. Nessuno mi ha detto 'rimani, aiuta i ragazzi'. Ho voluto togliere il disturbo. Mi sentivo di peso? Negli ultimi tre mesi sì".
Per concludere, l'ex Inter ha annunciato il suo addio al calcio: "Se in estate mi ritiro? Sì, stavolta sì. Forse ho sbagliato a continuare dopo l'Europeo ma volevo chiudere davanti ai tifosi del Genoa. Ora l'importante è che si salvi, poi sarei felice di venire allo stadio a salutare la gente".