Nuvole sul Napoli. Il meteo inclemente delle ultime ore non è l’unica preoccupazione per una città che si è risvegliata dopo il Salisburgo con l’ansia di una squadra in ammutinamento contro la stessa società e il proprio allenatore. La ricostruzione: dopo la decisione di De Laurentiis di mandare la squadra in ritiro da lunedì a domenica, post-match contro il Genoa che porterà poi alla sosta di campionato, alcuni senatori dello spogliatoio avevano già deciso di interrompere volontariamente il ritiro dopo la gara di Champions League contro il Salisburgo.
Decisione condivisa da tutto il gruppo napoletano, confessata poi alla società - nella persona di Edo De Laurentiis - subito dopo il fischio finale di ieri al San Paolo dai calciatori più rappresentativi: Allan, Callejón, Mertens e Insigne su tutti. Da qui le mancate interviste, da qui la volontà di Carlo Ancelotti di non parlare alle tv e tornare autonomamente a Castel Volturno, di fatto proseguendo da solo il ritiro. La decisione della squadra era stata già comunicata all’allenatore che ha lasciato i calciatori liberi di decidere, chiedendo a quel punto un’assunzione di responsabilità. La squadra lascia autonomamente il San Paolo, salvo questa mattina fare ritorno proprio a Castel Volturno dove è in programma allenamento mattutino.
Mertens e Koulibaly tra i primi ad arrivare, volti tesi e nessuna voglia di rilasciare dichiarazioni. Per ultimi arrivano anche Giuntoli ed il braccio destro Pompilio, attesi al confronto con lo staff tecnico. Non si è visto a Castel Volturno, invece Aurelio De Laurentiis: il presidente azzurro doveva già essere a Los Angeles da qualche giorno per affari personali ma ha scelto di rinviare la partenza in attesa di capire l’evolversi della situazione del suo Napoli.
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