Il Milan di Paulo Fonseca affronterà il Bayer Leverkusen in questa seconda giornata della nuova Champions League. Insieme all'allenatore portoghese, ha parlato Rafael Leao in conferenza stampa.
Milan, Leao: "Sono uno che parla poco, parlo più sul campo"
Leao ha parlato del lavoro di Paulo Fonseca: "Sono più concentrato sul lavoro difensivo, che mi aiuta a essere posizionato meglio e mi piace. Venendo qui in macchina il mister mi ha fatto vedere un paio di video sull'ultima partita, mi sta aiutando tanto e mi aiuterà a essere un giocatore più completo, credo che lo farà ancora tanto in questa stagione. Mi ha fatto vedere i posizionamenti senza palla, come chiudere dentro e altre cose più difensive".
Il portoghese ha parlato anche del suo lato caratteriale: "Il mio è un carattere riservato, sono un ragazzo timido a cui non piace tanto parlare. Anche da capitano non parlo tanto, parlo di più sul campo. La mia forza è quella di fare belle partite di qualità per aiutare la squadra".
Leao: "Le critiche a me e a Theo fanno male"
In seguito alla conferenza stampa, Leao ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport: "Anche Fonseca è portoghese e quando è arrivato mi ha subito parlato degli obiettivi della stagione. Mi sta aiutando più per le cose che, secondo lui, posso migliorare, che per quelle che posso già fare".
Ha commentato così il suo momento personale: "Mi manca solo il gol, mentre sto facendo tanti assist, però non ce l’ho in testa. Nella settimana del derby volevo solo fare un bel lavoro e aiutare la mia squadra, non pensavo a essere protagonista, volevo solo vincere. In quella settimana il mister ci ha portato una energia molto buona, col suo staff, le persone che lavorano al Milan e la curva sud, quindi quella settimana è stata perfetta. Anche Ibra è venuto a sostenerci.
Poi sulla partita col Bayer Leverkusen: "La partita di domani è l’opportunità per dare continuità a questo momento. Si può vincere, il Bayer va rispettato perché hanno giocatori di qualità e giovani, ma giocheremo faccia a faccia per vincere perché non lo abbiamo ancora fatto in Champions. In queste partite qua contano i dettagli. Io devo essere posizionato bene. A volte sono un po’ lontano dalla porta, ma è una cosa che sto cercando di migliorare e abituarmi a farla ogni partita".
Infine, sulle critiche a lui e Theo Hernandez dopo la partita con la Lazio: "Io e Theo contro la Lazio eravamo entrati da due minuti e non era una cosa personale contro l’allenatore. Eravamo dall’altra parte e non avevamo neanche sentito Tammy che diceva che il mister aveva chiamato. Ora è un buon momento, la cosa più importante è il Milan, che è più grande di Leao e dei giocatori. Comunque sono critiche che fanno male".