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Milan, al via la stagione 2017-18: le parole di Fassone, Mirabelli e Montella in conferenza

Inizia ufficialmente la stagione del nuovo Milan, va in scena oggi infatti il raduno dei giocatori rossoneri che si prepareranno in vista di un’annata lunga e impegnativa. A fare gli onori di casa con una conferenza stampa saranno il dg Fassone, il ds Mirabelli e Vincenzo Montella, impaziente di guidare una squadra che presenta già sei nuovi acquisti.

A prendere per prima la parole è proprio il dg Fassone: “Questo 5 luglio è una data importante, di fatto comincia oggi questa nuova avventura del Milan. Siamo quasi al fatidico giro di boa dove si fanno i primi bilanci, vedendo questo video ci si rende conto di quanto sia stato fatto prima e quanto pesi questa eredità. C’è riconoscenza nei confronti di chi ha costruito questo Milan che abbiamo preso in mano. Siamo stati coerenti con ciò che abbiamo promesso sul mercato, l’obiettivo dei 2/3 del lavoro da fare è stato completato e la qualità dei giocatori è in linea con ciò che volevamo. La prima linea di management del Milan è stata completata con elementi di alto livello: il lavoro costante e quotidiano per fare partire la macchina cinese è al via, partirà a giorni e avremo la costituzione di Milan China, uno dei pilastri importanti sui quali si fonderà il nuovo Milan. Non ho nulla da dire sulla precedente gestione, credo abbiano fatto il possibile per lasciarci l’eredità migliore. Si percepisce l’entusiasmo, dal prossimo preliminare a Milanello: per questo con Giorgetti abbiamo deciso di fare una politica conservativa, non aumentando i prezzi dei biglietti e sperando in tanti abbonamenti. Vogliamo tornare subito in testa, se ci staranno vicino la loro spinta ci aiuterà a raggiungere i prima i nostri obiettivi. Spero ancora di poter completare alcune cose ma sostanzialmente sono soddisfatto di ciò che è stato fatto. Le operazioni di mercato importanti a livello di budget credo di essermi espresso ai tempi. Gli investimenti saranno coperti dal punto di vista finanziario da uno dei bond che abbiamo emesso, c’è ancora una porzione importante per i prossimi mesi. Aumento di bilancio? Domani sarà la data del versamento, sarà una cifra di poco superiore ai 20 milioni. Ci sono uscite che stiamo trattando che potrebbero concretizzarsi in questa settimana, poi vedremo se investire il budget su un singolo costoso o su più elementi. Champions? Sarebbe molto importante, è una delle cose che ci sono state chieste. Dobbiamo considerare che le cose possano anche non andare bene, ed ho previsto un paracadute in questo senso: ma non nascondo l’obiettivo Champions. Conti? Potrebbero essere dei giorni chiave, ovviamente l’Atalanta ha il nostro totale rispetto nelle nostre decisioni. Posso capire lo scetticismo dopo il closing, oggi tutti capiscano perchè abbiamo lavorato così prima. Oggi abbiamo chiuso alcune operazioni nate prima del closing, lo scetticismo era giusto ma ora sono contento della condivisione che c’è”.

Sul rinnovo di Donnarumma, Fassone sottolinea: “Quello che accadrà è nella nebbia. Sulla comunicazione che Raiola ci aveva fatto abbiamo poi aperto noi di nuovo le porte di fronte ad un ripensamento, formulando una proposta modificata rispetto a quella proposta da Mirabelli a Montecarlo, vicina a quella del desiderio finale. Ci sono alcuni dettagli da limare, ma ormai ci siamo, la stagione inizia e Gigio è convocato per l’11, la risposta ci deve arrivare in tempi molto rapidi. La proposta c’è, è chiara e formale e mi auguro che ci arrivi una risposta rapida e positiva. Perché Raiola non fa il passo decisivo? Perché fa il suo lavoro, spingendo per ottenere condizioni economiche per noi irraggiungibili. C’è stata una fuga in avanti qualche giorno fa, invece la situazione è come l’ho presentata poco fa: il giocatore ha la nostra proposta, siamo in attesa di una risposta buona o non buona in tempi brevi. Se la storia con Donnarumma avrà un lieto fine, con i tifosi sarà come prima, è un campione e basterà una parata. Sono certo si risolverà per il meglio. Sgriderò Donnarumma per aver saltato gli esami, non ho approvato la sua scelta di non fare la maturità, ma non posso entrare in merito a ciò“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ds Mirabelli: “Stiamo cercando di seguire una logica con quello che stiamo facendo, dall’età media dei giocatori che stanno arrivando si può ben capire che stiamo aprendo un ciclo. Ci aspetta ancora tanto lavoro, poi sarà il campo a dirci se questo lavoro è stato fatto o meno: siamo fiduciosi, sappiamo che il Milan è un cantiere aperto e lavoriamo nel più breve tempo possibile per far sì che il mister possa avere una squadra assemblata. Il mercato è lungo, non possiamo stare in 35 ma dobbiamo avere una rosa non troppo numerosa ma neanche corta. È appena iniziato il mercato, faremo valutazioni e vedremo cosa il mercato ci riserverà sulle uscite: abbiamo tanti giocatori richiesti, come Bacca, Lapadula e tanti altri. Ragioneremo step by step, è un cantiere aperto, tutto può succedere. Sicuramente faremo qualcosa ancora lì davanti, stiamo valutando tante cose: abbiamo tanti giocatori, dobbiamo avere l’equilibrio per sapere chi esce. Stiamo avendo richieste sul mercato e le stiamo valutando insieme all’allenatore, siamo abbastanza contenti perché stiamo riscontrando sia la voglia di venire al Milan e l’apprezzamento di tanti nostri giocatori da altrove. Le parole di Conti e Kalinic? Devono inorgoglire tutto il Milan. Tanti altri giocatori dicono e pensano questo, credo che per qualsiasi giocatore sia un sogno stare al Milan. Ci fa piacere che si sia creato questo tipo di rapporto. Ci dà fiducia aver chiuso due colpi dalla Bundesliga: pescare in Germania non è facile, stanno bene, è un campionato competitivo ma siamo riusciti a prendere due “tedeschi”. Chissà che non ne arrivi un terzo. Bacca e Lapadula? Sono stati richiesti, ma le richieste devono anche soddisfare le nostre esigenze. Bilancio? Pesa nel fatto che noi non ci possiamo permettere di fare minusvalenze, è un lavoro complicato che stiamo cercando di portare avanti. È un lavoro faticoso ma non ci tiriamo indietro. De Sciglio? Il ragazzo ha la volontà di voler cambiare aria, tutto questo sempre che ci sia una squadra che lo paghi per il suo valore e soddisfi le nostre richieste”.

Per quanto riguarda Biglia e Keita, Mirabelli fa chiarezza: “Keita era uno dei profili che seguivamo e ci piace, dopodiché ci siamo accorti che era gestito in una certa maniera e abbiamo mollato la presa, è da tempo che non rientra più nei nostri programmi. Noi stiamo cercando giocatori importanti e abbiamo giocatori importanti, cerchiamo le soluzioni per arricchire l’organico. Pensiamo, prima di finire il mercato, di consegnare due giocatori nella nostra mente che penso porteremo a casa. Biglia è un giocatore che ci piace: ogni tanto escono cose inesatte, scrivere il falso non mi sembra il caso. Milan e Lazio hanno rapporti splendidi, si sentono spesso durante il giorno. Dobbiamo trovare la quadra, vedremo come finirà: in tutto quello che stiamo facendo abbiamo una nostra linea, dove cerchiamo di stare con la schiena dritta. Cerchiamo di fare il possibile, altrimenti lasciamo: siamo il Milan e rappresentiamo una grande società, non faremo cose non in linea”.

Visibilmente contento anche Vincenzo Montella: “Sono pieno di entusiasmo, la squadra sta nascendo e si sta completando. Sono arrivati tanti calciatori nuovi, da campionati diversi, giovani ed esperti, anche se il campionato italiano resta il più complicato a mio parere per la varietà degli aspetti tattici. Mi aspetta tanto lavoro, la squadra credo sia ancora da completare e credo debbano essere prese delle decisioni importanti anche in uscita: nel calcio non c’è tempo, dobbiamo cercare di arrivare in Champions e abbiamo bisogno di superare almeno due squadre, con Roma, Napoli, Lazio e Atalanta, con sicuramente l’Inter. La competitività è alta, ci aspetta un grande lavoro e mi piacerebbe ritrovare lo stesso spirito dell’anno scorso: i tifosi mostrano entusiasmo e ciò mi lusinga e dà motivazioni, non voglio però questo sfoci nella presunzione. Bisognerà essere comunque realisti, le motivazioni fanno la differenza. Non ho avuto nessuna difficoltà a firmare, mi è stato esposto il progetto, ero entusiasta, è nato un bel feeling che sta crescendo. Forse ho fatto qualche forzatura per le vacanze volendo firmare prima, ma non volevo altre distrazioni. Abbiamo salvato ciò che c’era da salvare di questa squadra, abbiamo fatto una strategia e stilato profili, rispettando le indicazioni al di là del modello di gioco. Modulo? Molto spesso si parla di una punta o due punte, ma l’anno scorso questa squadra ha giocato con 3 punte. È una possibilità, dipende dalle caratteristiche dei calciatori. Credo una squadra possa diventare vincente anche quando ha calciatori importanti in panchina, mi auguro di avere questo problema in futuro“.

Sul mercato, Montella non si sbilancia: “Non conosco il mercato, resto un allenatore di campo ed ogni acquisto è stato condiviso e prospettato: dare un giudizio su ogni giocatore è complicato, tanti possono crescere ancora, sulla società hanno influito molto gli obiettivi del presente e anche del futuro, in modo da avere una crescita nel tempo. Per costruire un futuro non si può avere giocatori finiti, ma calciatori che si debbano completare: questo è il mio compito. Stiamo facendo delle valutazioni costanti e continue, ho la possibilità di avere due angeli custodi sul mercato, voglio essere allenatore di campo. Credo che in una costruzione della squadra ci sia un modulo di riferimento di base e un altro come variante, per attingere al meglio dalle risorse. Il modello di riferimento è quello dell’anno scorso, ci può essere una variante. Conoscevo Calhanoglu già da tempo, mi intriga da trequartista: ha grande talento e bisogna capire come e quando giocherà. Silva è sicuramente un calciatore di grandi prospettive che può crescere, sa sacrificarsi per la squadra e deve migliorare sul fiuto del gol, ma siamo qui per questo”.

Sulla stagione che sta per iniziare, l’allenatore rossonero sottolinea: “La Juventus ha qualcosa in più, vedo un Napoli molto competitivo. Un calciatore che mi stimola particolarmente? L’anno scorso avevo detto Niang, a questo punto non ridico lui… forse Bonaventura, perché lo abbiamo allenato solo in parte. Quando si inizia un ritiro è ovvio che l’ambizione di un allenatore sia avere la squadra al completo, ma c’è da fare pulizia, detto in maniera affettuosa: abbiamo giocatori in esubero in certi ruoli, come sui terzini, spero che i giocatori possano accettare certe decisioni. Sono contento dei calciatori che sono arrivati, pochi conoscono il calcio italiano ma non voglio dare alibi: abbiamo voglia di correre e non ci poniamo limiti, dipende dall’intelligenza calcistica dei calciatori. Il rinnovo di Suso? Lo stimo, è stimato dalla proprietà, penso che la volontà della società sia continuare con Suso. Ha la mia stima, penso che in questi giorni la società ha dovuto fare cose più importanti, ci sarà spazio e tempo per il suo contratto. Parecchi di questi calciatori rimarranno e sapranno trasmettere lo spirito che li ha contraddistinti. Kalinic è un giocatore che piace alla parte tecnica, sono tante le opzioni che vediamo in questo ruolo, mi hanno fatto piacere le parole pubbliche. Mi spiace per la Fiorentina ma in fase di mercato ci sono queste possibilità. È una possibilità”.

Sulla visita a casa Donnarumma, Montella poi svela: “Non era una visita programmata, ero andato ad un ristorante al quale volevo mangiare: mi sono poi sentito con il papà di Gigio per prendere un caffè a casa loro, l’ho fatto portando mio papà e mio nipote, ci siamo conosciuti meglio e abbiamo parlato tra amici, il caffè era molto buono… siamo stati fotografati all’uscita ma avevo l’auto aziendale, sono stato fortunato”.