"Ci sono giocatori che non sono facili da gestire. Leo è uno di questi". L'ex allenatore del Barcellona, Quique Setien, racconta retroscena, luci e ombre di Lionel Messi a Vicente Del Bosque sulle pagine di 'El Pais'.
Messi è un campione mondiale, un talento cristallino circondato in patria e fuori da un'aura di onnipotenza. E forse, proprio per questo difficile da gestire. "È il migliore di sempre - afferma Setien -. Ci sono stati altri grandi calciatori, ma la continuità che ha avuto lui nel corso degli anni non ce l’ha avuta nessuno, neanche Pelè. Un giorno gli ho detto che erano 15 anni che aspettavo di affrontare il Barça per vederlo”.
Un rapporto che nonostante i tanti apprezzamenti si è incrinato: "C’è un altro lato - racconta l'ex allenatore blaugrana -, che non è quello del calciatore, che invece è più complicato da gestire. Molto più complicato. Un qualcosa che si vede in molti atleti, come dimostra il documentario di Michael Jordan. Vedi cose che non ti aspetti”. Poi un aneddoto: Tata Martino una volta disse a Leo che bastava una sola chiamata dell'argentino al presidente per esonerarlo. "Non ho bisogno che nessuno mi dica quello che ha detto Martino o un altro - continua Setien -. L'ho vissuto".
Setien infine parla di un calciatore molto riservato ma "che ti fa capire quello che vuole. Non parla molto, ma con lo sguardo ti dice tutto. Avrei dovuto prendere altre decisioni, ma c’è qualcosa che conta più di te stesso: il club. E ci sono milioni di persone che pensano che Messi sia più importante del club e dell’allenatore".
"Perchè è uno che in 14 anni ha fatto vincere loro qualsiasi cosa. Ma la verità è che ci sono calciatori complicati da gestire e Leo è uno di quelli. Ma è il migliore di sempre - conclude Setien -, chi sono io per cambiarlo?”