Dopo la vittoria in trasferta contro il Torino, il Cagliari torna all'Unipol Arena dove sabato sera ospiterà la Lazio.
"Joao Pedro non ci preoccupa, per noi è fondamentale"
"Ancora non abbiamo fatto niente. Ho avvertito tutti che domani ci aspetta una gara durissima contro una Lazio che ha valori superiori al Torino. Le difficoltà? Prima del mercato con la società avevamo già in testa dove cambiare. Servivano giocatori congeniali al calcio che voglio io. Persone che incarnano il tuo spirito. Sul campo c’è una squadra che combatte, ha sincronismi e lavora assieme”, così Walter Mazzarri nella conferenza stampa di vigilia.
L'allenatore rossoblù ha poi proseguito: "Da quando abbiamo svoltato, ai ragazzi dico sempre: se noi facciamo delle partite al 120% possiamo fare meglio di chiunque. Questo 'se' però non dobbiamo mai scordarcelo: se crediamo ora di essere bravi andiamo di nuovo incontro a brutte sorprese. Su questo spero di essere stato bravo in settimana a entrare nel modo giusto nella testa dei ragazzi”.
Mazzarri si è soffermato sul momento di Joao Pedro, che non segna da un mese: "L'importante è che lui aiuti il Cagliari a segnare non è che deve sempre segnare solo lui. Anche se fa gol Cragno andiamo ad abbracciarlo. Joao non ci preoccupa, per la formazione è fondamentale. Deiola domenica ha fatto un gol importante e molto bello, ci lavoriamo molto in settimana. L'ho premiato chiamandolo Alessandrinho perché mi ricordava un brasiliano. Lui ci tiene più di tutti a questo club".
Su Keita: "C'è una logica nelle scelte. Quando una squadra va bene è difficile cambiare: chi è rimasto qui ha fatto un grande sforzo per rimetterci in gioco a livello di classifica. Quindi loro hanno la precedenza rispetto agli altri, Keita sta benissimo ma non vedo come possiate pensare che possa giocare dal primo minuto: come la prenderebbero Joao Pedro, Pavoletti, Pereiro? Penserebbero che non sarei in grado di giudicare quel che avviene sul campo".
Sulla possibilità di vedere la coppia Pereiro-Pavoletti: "Ci hanno aiutato entrambi, mi piacerebbe farli giocare insieme ma bisogna capire gli equilibri della squadra: se si riuscisse a reggere l'urto io ne metterei anche 4 di attaccanti. Joao Pedro è un leader e mi aiuta a dare indicazioni in campo, Pereiro a Torino ha giocato bene e anche Pavoletti. Mezz'ora fatta bene nel finale è altrettanto importante di un'ora fatta dall'inizio, questo è il principio che dobbiamo portare avanti".