Gli occhi del calcio sulla Bundesliga e i suoi talenti. Per l’Inter l’osservato speciale è Matheus Cunha, brasiliano arrivato dal Lipsia all’Hertha Berlino lo scorso gennaio, una delle star di questa ripresa: aveva stupito anche prima dello stop dei campionati, ma da quando il calcio è tornato è uno dei giocatori più in forma di tutto il campionato tedesco.
Sono due anni che l’Inter lo segue, più o meno da quando a portarlo dalla Svizzera alla Germania fu Rangnick , altro nome con Milano nel destino. Un po’ come Piatek, arrivato assieme a nell’ultimo mercato all’Hertha, ma che vede molto di meno il campo anche per via della forma di Matheus Cunha. L’Inter ha ripreso i contatti per capire i margini della trattativa, dopo aver visto nell’attaccante classe 1999 il profilo ideale per completare un attacco giovane e di qualità.
Chi è Matheus Cunha, ruolo e caratteristiche
Se si parla di Matheus Cunha il ventaglio delle opzioni tattiche è decisamente ampio: inserito in un contesto Inter sarebbe certamente la seconda punta del 3-5-2, ma la sua carriera l’ha visto agire su tutto il fronte d’attacco. Anzi, i suoi inizi di carriera a Coritiba lo hanno visto giocare sulla trequarti, prima di diventare gradualmente un esterno d’attacco o persino un centravanti, seppur con caratteristiche di grande mobilità e soprattutto tecnica.
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Tecnica, il piatto forte della casa: dribbling sullo stretto, controllo di palla e giocate lampo sono il suo repertorio migliore, tanto che i suoi gol spesso sono molto spettacolari. Anche troppo, visto che sotto porta passa dal segnare un gol candidato al premio Puskas (arrivato durante l’esperienza al Lipsia), ad alcuni errori a volte clamorosi. Tutti colpi nati dall’esperienza nel futsal, il calcio a cinque, principale palestra di formazione dei talenti brasiliani, capace di dare enorme sensibilità al suo piede destro.
Sa fare il terminale offensivo ma il meglio lo dà con una punta fisica accanto: Ibisevic all’Hertha lo ha valorizzato grazie ai suoi movimenti, e con Lukaku l’intesa potrebbe essere simile. Anche perché ciò che non manca di sicuro a Cunha è lo spirito di adattamento: parla cinque lingue, tra cui l’italiano, e il suo rapido impatto all’Hertha, dove ha segnato 4 gol nelle prime 6 presenze, ne è la testimonianza.
Ha lasciato il Brasile a 17 anni, ma vive lontano dalla sua famiglia da quando ne aveva 14: eppure il suo Paese lo ha sempre portato con sé, fino a diventare uno dei simboli della nazionale che la prossima estate sarebbe andata alle Olimpiadi di Tokyo, con 5 gol in 5 partite.
Una nazionale che ha fatto anche di tutto per non perdere: la sua partenza da Lipsia è giustificata proprio dalla voglia di avere minutaggio per incidere e lasciare il segno. Proprio come sta accadendo con l'Hertha Berlino, la tappa decisiva per far tornare alla carica l'Inter.