Roberto Mancini ha parlato ai microfoni dell'Equipe dei prossimi impegni con la Nazionale e della sua carriera nel prossimo futuro.
L'Italia a marzo affronterà prima la Macedonia a Palermo e poi, in caso di successo, la vincente tra Portogallo e Turchia in finale: "Abbiamo avuto tante occasioni di qualificarci prima, solo che i dettagli che prima ci giravano a favore ci sono girati contro. Abbiamo dominato le due partite con la Svizzera, ma non ne abbiamo vinto nemmeno una. Peccato, però ormai è successo. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e pensare al futuro. Sappiamo di avere le qualità per vincere e ci riusciremo".
"E' una situazione difficile, ma meritiamo la qualificazione"
In caso di insuccesso ai playoff, l'Italia mancherebbe la qualificazione al Mondiale per la seconda volta consecutiva e la terza nella sua storia. Il Ct ha parlato così dei paragoni con la situazione del 2018: "Dissi ai ragazzi che ci sono momenti in cui le cose vanno male e altri in cui vanno bene: fa parte dello sport. In Nazionale, se non vai a un Mondiale, devi aspettare quattro anni, che nella carriera di un calciatore sono un tempo lungo. Oggi siamo di nuovo in una situazione complicata, dobbiamo vincere due partite per andare in Qatar, eppure siamo una squadra eccellente, che ha appena vinto l'Europeo. Questa è la dimostrazione che nel calcio, anche quando meriti, a volte non vinci. Noi meritavamo la qualificazione da un bel po' e invece ci ritroviamo in una situazione molto difficile. Ma è proprio nelle difficoltà che bisogna essere forti".
"All'Europeo abbiamo sofferto solo con la Spagna"
Mancini ha analizzato anche il sistema di gioco con cui si è contraddistinta la sua Nazionale e che gli ha permesso di trionfare all'Europeo lo scorso luglio: "L'Italia ha vinto quattro Mondiali con quattro sistemi diversi. Non penso che, per vincere, siano necessari un sistema o uno stile. Certo, noi abbiamo cercato di sviluppare un gioco più europeo. All'Europeo la sola partita in cui abbiamo sofferto è stata con la Spagna, che ha un palleggio notevole. La nostra identità è incontestabilmente difensiva, nel senso del sapere difendere meglio degli altri: è la nostra storia. Poi uno deve essere capace di segnare e lo deve sapere fare in tanti modi diversi".
"Futuro? Vedremo dopo gli spareggi, ma mi manca allenare ogni giorno"
Roberto Mancini ha anche parlato del proseguo della sua carriera, dopo gli impegni con la Nazionale dei prossimi mesi: "Abbiamo perso dopo 37 partite soltanto perché siamo rimasti in dieci, altrimenti avremmo almeno pareggiato anche quella partita. La nostra vittoria all'Europeo ha dato fiducia a tutto il movimento sportivo e abbiamo reso felici le persone. Una soddisfazione enorme. Per gli spareggi bisogna aspettare fino a marzo, purtroppo. Non mi piace questo. Mi manca allenare ogni giorno e giocare ogni tre giorni: è meglio che farlo una volta ogni tanto. Il mio futuro? Vedremo, oggi è difficile dirlo. Abbiamo questi due spareggi importantissimi, poi vedremo che cosa succederà. Non sono ancora proiettato sul dopo".