"Ho cercato di mostrare il mio meglio dentro e fuori dal campo, ora combatterò la mia ultima battaglia. Voglio finire la mia carriera con una coppa e abbiamo la possibilità di diventare campioni. Vi ringrazio tutti”. Lo spirito battagliero non gli è mai mancato. Chi lo conosce da vicino lo ha sempre descritto come un guerriero. Con queste parole Leonardo Bonucci ha detto addio non solo al Fenerbahce, ma al calcio giocato. La partita contro l’Istanbulsopr - che potrebbe portare i Canarini Gialli a vincere la Super Lig - sarà l’ultima partita di un calciatore, e di un uomo, dal DNA vincente.
Bonucci, il regista della BBC
Barzagli, Bonucci, Chiellini. Tre difensori che hanno segnato un’epoca, non solo nel mondo Juventus e nel calcio italiano, ma anche a livello internazionale. Dopo il ritiro di Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, è arrivato il momento anche per l’ultimo componente di questo leggendario trio nato nel 2011 di abbandonare la carriera da calciatore. In quella che da molti è riconosciuta come una delle difese più forti nella storia di questo sport, Leonardo Bonucci ricopriva un ruolo fondamentale.
A lui (e ad Andrea Pirlo) era affidata la regia della Juventus di Antonio Conte prima e di Massimiliano Allegri dopo. Dei tre, lui era il più tecnico: grande visione di gioco e piedi più che educati per un difensore centrale. Una caratteristica insolita per l’epoca, ma sulla quale Bonucci ha costruito la sua eccezionale carriera. Chiellini e Barzagli erano più spigolosi, propensi soprattutto alla fase di marcatura. Proprio per queste ragioni, il trio si amalgamava alla perfezione.
Con i bianconeri, Bonucci ha conquistato 8 scudetti, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane. Un palmarès invidiabile. A livello europeo, ha sfiorato per ben due volte la vittoria della Champions League nelle finali perse dalla Juventus contro il Barcellona di Luis Enrique nel 2015 e il Real Madrid di Zinédine Zidane nel 2017. Due sconfitte dolorose che a livello di club non gli hanno permesso di vincere delle competizioni internazionali. Ma questo non l'ha certo abbattuto. Quando cade, un vero guerriero sa rialzarsi e colpire più forte di prima. Era solo questione di tempo, poi il momento del ricatto sarebbe arrivato: la vittoria dell’Europeo 2020 con l’Italia nella finale di Wembley contro l’Inghilterra, segnando anche il gol del pareggio azzurro.
L'ultima impresa: Euro 2020
L’Italia ha vinto quell’Europeo mettendo in campo un grande cuore, quello che può spingerti a superare molti limiti, ma da solo non basta. La testa è un'altra componente necessaria. La mentalità vincente che lui insieme al grande amico Giorgio Chiellini hanno saputo trasmettere agli azzurri in quella meravigliosa estate, si è rivelata uno dei principali punti di forza della Nazionale.
Il carisma e la leadership che lo hanno sempre contraddistinto hanno contributo a far sollevare una coppa che non apparteneva all’Italia dal lontano 1968. La sua esperienza al servizio della squadra ha permesso agli azzurri di tagliare questo straordinario traguardo, ricordando agli inglesi che “Ne dovete mangiare ancora di pastasciutta”.
L'ultimo desiderio
Una grande storia ha bisogno di un gran finale. Dopo aver salutato la Juventus nel settembre del 2023, Bonucci ha scelto di provare una nuova esperienza all’estero. La Germania e l’Union di Berlino sono stati però la sua casa solo per un semestre. Aveva bisogno di un nuovo tipo di sfida. Così nel gennaio del 2024 passa al Fenerbahce, squadra che lotta ogni anno per vincere il campionato turco. La sfida contro l’Istanbulspor, nell’ultima giornata di Super Lig, potrebbe concludersi con la vittoria del titolo per i Canarini Gialli.
Bonucci sa che questo rappresenterebbe il modo migliore per concludere la sua storia calcistica, fatta di tante battaglie, qualche sconfitta e molti successi L'ultimo atto di una carriera da vincente.