Al minuto 65 di Lazio – Lecce, l’arbitro Gianluca Manganiello di Pinerolo concede un calcio di rigore alla squadra pugliese per un contatto tra Immobile e Mancosu. Dal dischetto va Babacar, ma la sua conclusione viene neutralizzata da Strakosha: sulla respinta si avventa Lapadula che ribadisce in rete. Il gol inizialmente convalidato dall’arbitro viene poi annullato su segnalazione del VAR Pairetto, col direttore di gara che indica la ripresa del gioco con un calcio di punizione indiretto.
Il motivo è l’invasione di Lapadula, che oltrepassa la linea dell’area di rigore prima che Babacar calci il pallone. Tuttavia, le immagini evidenziano la stessa infrazione da parte di alcuni calciatori della Lazio. Dunque perché considerare più grave quella del giocatore del Lecce dal momento che l’esito della battuta è stato sfavorevole (rigore parato)? La risposta è da ricercare nelle linee interpretative stabilite dall’AIA e trasmesse agli arbitri nei raduni a Coverciano.
In quel caso Nicola Rizzoli ha spiegato che se l'arbitro in campo non si accorge dell'ingresso anticipato di alcuni giocatori, il VAR interverrà solo se questi diventano decisivi. Per prassi dunque - a meno che l'invasione non sia clamorosa, dal momento che c'è il VAR - si punisce soltanto l'ingresso anticipato di Lapadula che poi diventa decisivo, perché gli permette di siglare una rete. Quindi se fosse arrivato prima sul pallone un difensore invadente, il rigore sarebbe stato ripetuto, tuttavia siccome arriva prima un attaccante invadente la rete è da annullare e la ripresa del gioco va effettuata con un calcio di punizione indiretto.