Cosa rischiano Kokorin e Mamaev?
Tra squalifica a vita, carcere e licenziamento: tutti gli scenari per i due calciatori protagonisti di due aggressioni
Basta scrivere “Kokorin” su Twitter per capire meglio la portata della cosa. In italiano, ovviamente, ma soprattutto in russo (Кокорин, se volete). Perché ciò che è accaduto lunedì ha del clamoroso: Kokorin e Mamaev (esterno del Krasnodar, suo amico da dieci anni) hanno aggredito un funzionario del Ministero dell’Industria in un caffè di Mosca, tirandogli una sedia.
Ma c’è di più: ieri l’azienda televisiva Ren-TV ha distribuito un secondo video in cui gli stessi giocatori (insieme al fratello di Kokorin e altre persone non identificate) picchiano un altro uomo, Vitaly Solovchuk, autista di un canale tv.
Quest’ultimo è stato ricoverato all’ospedale con diverse ferite: “Mi hanno dato calci e pugni – ha detto Vitaly – ho un trauma cranico, fratture alle ossa e ho perso molto sangue”. Il Cremlino monitora il caso, sono stati definiti “morti come calciatori” e anche “teppisti”, la Premier League Russa ha preso le distanze con un comunicato, la polizia ha aperto un procedimento penale. Kokorin e Mamaev sono stati arrestati e oggi saranno interrogati, ma ora cosa accadrà?
KOKORIN E MAMAEV SONO NEI GUAI
In base all’articolo 116 del codice penale della Federazione Russa, i due calciatori rischiano fino a due anni di reclusione per l’aggressione al caffè (pena massima, la minima è 360 ore di lavoro obbligatorio). Mentre riguardo il caso di Solovchuck – “danni alla salute”, art. 112 – rischiano fino a 5 anni di carcere. Al tempo stesso, l’avvocato di Denis Pak – l’uomo aggredito nel bar con una sedia – li ha accusati di teppismo.
Il Krasnodar – club di Mamaev – ha spiegato in un comunicato che “farà di tutto per annullare il contratto del giocatore”, mentre lo Zenit – “disgustato” – ha fatto intendere che Kokorin avrà una punizione esemplare, ma vuole prima capire il risultato delle indagini. Un polverone.
Secondo quanto filtra dai media russi, l’idea è quella di infliggere ai due calciatori una punizione dura ed esemplare. Non è esclusa la squalifica a vita (al di là del risultato del processo). Mamaev è ha 30 anni, Kokorin 27, non è la prima volta che gettano ombre sul calcio russo.
Stavolta si sono stufati un po’ tutti, dai tifosi ai vertici dello sport, compresi i loro club. Nella città natale di Kokorin ad esempio – Valuyki – la scuola in cui studiò ha rimosso tutti gli stand dedicati a lui: “Ci vergogniamo di quello che ha fatto!”. Un messaggio chiaro che racchiude il pensiero di una nazione. La loro carriera di calciatori professionisti rischia di finire in quel caffè.