Il Chelsea è arrivato sul tetto d’Europa dopo la vittoria in finale di Champions League contro il Manchester City. Un verdetto che, a inizio stagione, sarebbe stato quasi impronosticabile. Uno dei segreti dei Blues è stato N’Golo Kanté: tuttofare instancabile in mezzo al campo, la sua presenza è stato fondamentale ieri sera e in tutto il cammino nella competizione della squadra di Thomas Tuchel.
Solo 8 anni fa giocava nella terza serie francese con il Boulogne, e la Champions League è solo l’ultimo trofeo di un’ascesa improvvisa e incredibile. Nel 2016 è uno dei protagonisti indiscussi della favola del Leicester di Ranieri, la stagione successiva si trasferisce al Chelsea e vince un’altra Premier con Conte per poi sollevare la Coppa del Mondo con la Francia nel 2018. Con il Chelsea si è portato a casa anche l’Europa League, con Sarri in panchina.
Insomma, Kantè che trovi, trofeo che vinci. E non è un caso, visto che in molti l’hanno definito come il miglior centrocampista al mondo.
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“Ero al campo di allenamento del Chelsea per vedere Eden Hazard e ho notato che Kante tornava negli spogliatoi. Così sono andato da lui e mi sono messo di fronte a lui. E gli ho dato un colpetto al petto. Ho dovuto, solo per verificare se fosse reale!” - Episodio di qualche anno fa raccontato da Thierry Henry, uno dei migliori giocatori della storia della Francia. E se uno come lui afferma una cosa del genere vuol dire che siamo davvero davanti a un fenomeno.