Gigi Buffon chiede scusa mortificato. Gennaro Delvecchio, per una volta suo compagno ai tempi della Nazionale, lo consola. Un'immagine a volte può bastare, per descrivere una partita e per spiegare le emozioni di chi l'ha vissuta. Il 2 maggio di sette anni fa, il Lecce strappò un pareggio alla Juventus di Antonio Conte, a due giornate dalla fine del campionato e con i bianconeri in piena lotta-scudetto con il Milan... di Allegri. Era il primo anno dello Juventus Stadium, sarebbe stato il primo di 7 scudetti consecutivi. Segnò Bertolacci, complice un errore di Gigi.
Proprio quella partita, in seguito allavittoria di ieri contro il Frosinone, ha assunto adesso un valore speciale. Uno stimolo a cui aggrapparsi in futuro, per i bianconeri, un motivo d'orgoglio per i tifosi del Lecce: quella giallorossa è, infatti, l'unica squadra che, avendo disputato almeno un campionato di Serie A dal 2011-2012 in poi (l'anno di inaugurazione dello Stadium), è rimasta imbattuta nei confronti disputati nella fortezza bianconera.
Fino a ieri sera, il particolare record era detenuto anche dal Frosinone, che nel 2015, al primo anno in Serie A, tornò da Torino con un punto in tasca grazie alla storica rete di Leonardo Blanchard: 1-1 e gol di Zaza vanificato, finì così. A privare i ciociari di questo particolare primato ci hanno pensato però Dybala e CR7: adesso, rimane soltanto il Lecce. Oggi in Serie B, i giallorossi non sono mai più stati in Serie A proprio dal 2011-2012, per via della doppia retrocessione che condannò Giacomazzi e compagni alla Lega Pro.
A sette anni di distanza, di quel Lecce che uscì a testa alta dallo Stadium è rimasto ben poco: Muriel, Cuadrado e Seferovic sono diventatiottimi calciatori, molti altri si sono ritirati e oggi allenano o fanno i procuratori sportivi. In giallorosso, oggi come allora, c'è però ancora Gennaro Delvecchio. Mediano di sostanza e goleador di complemento nella squadra di Cosmi, responsabile del settore giovanile nella società presieduta da Sticchi Damiani. Ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l'ex centrocampista ha raccontato le emozioni di quella giornata.
"Fu una partita incredibile, noi lottavamo per la salvezza e non avevamo intenzione di arrenderci. Loro avevano tre punti di vantaggio sul Milan e mancavano solo tre giornate alla fine del campionato". La Juve giocava in casa e, dopo il pareggio con il Lecce, avrebbe conquistato due vittorie consecutive e il primo scudetto dopo il ritorno in Serie A. Il Milan, quel weekend, sconfisse l'Atalanta per 2-0 e si portò a -1 dalla vetta, spaventando Del Piero e compagni: il ko dei rossoneri nel derby contro l'Inter della penultima giornata consegnò comunque lo scudetto alla squadra di Conte.
"A fine primo tempo eravamo sotto di un gol, aveva segnato Marchisio - ricorda Delvecchio -. Nello spogliatoio urlammo che non poteva finire così, c'era in ballo la salvezza. Non ne volevamo sapere di mollare. Rientrammo in campo convinti più che mai di potercela fare. Eppure, giocavi contro la Juve, in uno stadio nuovo di zecca. Cercavamo di farci furbi, di pressare alto e di metterli in difficoltà. La partita si fece abbastanza tosta, spesso alzammo i toni e non mancarono gli scontri fisici. Fino a quando, all'85esimo minuto..."
Il Lecce giocava in 10, Cuadrado prese il secondo giallo per un fallo su Caceres: ormai la squadra di Cosmi non aveva nulla da perdere. "Bertolacci ebbe una grande intuizione, e a cinque minuti dalla fine rincorse un pallone che si dirigeva dalle parti di Buffon. Gigi controllò male, Andrea gliela soffiò e segnò a porta vuota. A fine partita, mi ricordo che Buffon era davvero sconsolato...".
E' passato tanto tempo. Buffon ora gioca al Paris Saint-Germain, mentre Cuadrado e Caceres, prima avversari, condividono lo spogliatoio in bianconero. Gennaro Delvecchio è tornato a Lecce, nelle vesti di dirigente, e quel risultato è rimasto nella storia. I giallorossi, dopo anni di delusioni in Serie C, adesso si aggirano tra i piani alti della classifica di Serie B. In caso di promozione a fine stagione, la Juve comincerà a sfregarsi le mani: c'è un nuovo record da battere.