Giorni di fuoco in casa Juve Stabia. Con una nota sul sito ufficiale del club l’amministratore unico Vincenzo D’Elia ha rassegnato le sue dimissioni: “È un giorno triste. Mi vedo costretto in quanto la vicenda che mi riguarda è diventata - mio malgrado - centrale in un contraddittorio, al quale sono estraneo, tra i due soci che nei giorni scorsi ha raggiunto toni inaccettabili rispetto ai quali ritengo opportuno prendere le distanze”.
Scontro Manniello-Langella, ecco cosa è successo
D’Elia non ha risparmiato parole dure anche nei confronti di chi ha criticato il suo operato: “Quest’anno di passione è stato infangato da ignobili menzogne che troveranno la giusta risposta nei fatti e, certamente, non nelle illazioni portate all’attenzione della città senza alcun contraddittorio, dal quale mi sono sempre tenuto distante per non accalorare gli animi e lasciare l’ambiente sereno anche quando, ingiustamente, una curva, su notizie non veritiere, è stata indotta a contestarmi. Falsità costruite ‘ad arte’ per meri fini opportunistici, per demolire un percorso virtuoso che, a questo punto, va necessariamente interrotto”.
La tensione all’interno della società era emersa già dalla partita contro il Trapani del 29 febbraio, quando in Curva Sud era apparso uno striscione contro D’Elia. Il patron Manniello nel post partita aveva confermato i malumori: “In società si è creato un ambiente antipatico tra l’amministratore e tutti i dipendenti della Juve Stabia”.
Una situazione ancora irrisolta. In questi mesi Andrea Langella, presidente del club e socio di maggioranza, aveva provato a rilevare le quote dell’altro socio Francesco Manniello. Le parti, però, non si sono accordate. Qualche giorno fa durante Juve Stabia Live, trasmissione in diretta Facebook, hanno avuto un duro scontro. “Sono molto preoccupato – ha dichiarato Manniello -, solo giovedì c’è stato l’incontro con il sindaco per programmare la ripresa degli allenamenti e la sanificazione dello stadio Menti, dove la squadra si allena. Siamo molto indietro, sia nell’attuazione del protocollo che nei controlli sui calciatori. I dipendenti sono in cassa integrazione, sembra di essere su "Dilettanti allo sbaraglio”.
Decisa la risposta del presidente Langella intervenuto in diretta: “Sono l’ottavo socio in tutti di Mannielo in questi anni. Se ha litigato con tutti ci sarebbe da chiedersi di chi sono le colpe. Lo scorso anno la mia azienda era un semplice sponsor, lui mi ha pregato di entrare in società per evitare penalizzazioni. Perché l’altro socio non aveva tenuto fede agli impegni presi. Mi ha ceduto lo scettro di presidente ed avevamo scelto insieme l’amministratore unico”.
Sul ruolo dell’amministratore e dei compiti svolti dall’ingegnere D’Elia si sono create alcune divergenze in società. Complice anche il malumore manifestato dei tifosi sono arrivate le dimissioni. “Con la speranza – si legge del comunicato – che i soci trovino alla luce della mia uscita un nuovo equilibrio apportando le necessarie urgenti risorse organizzative e finanziarie senza le quali si aprirebbe una parentesi disastrosa ed irreversibile per le sorti del club”.