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Jack Wilshere pensa al ritiro: “I miei figli mi chiedono perchè non giocò più”

Il centrocampista inglese è rimasto senza squadra dopo l’ultima esperienza in Championship al Bournemouth

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Nel 2008, a soli 16 aveva debuttato con i Gunners. Arsène Wenger l’aveva buttato nella mischia contro il Blackburn e fin da subito si era capito che avesse qualcosa di speciale. Dopo il prestito al Bolton per farsi le ossa nella stagione 2009/10, torna all’Emirates. Con l’Arsenal giocherà 198 partite totali vincendo due Coppe d’Inghilterra e due Community Shield ma anche a causa di un carattere un po’ irruento e di una serie di infortuni perde la brillantezza che aveva mostrato agli albori della carriera. Esordisce con Capello in Nazionale, ma anche con i Tre Leoni finisce per perdersi per strada: partecipa ai Mondiali del 2014 e agli Europei del 2016 (campagne fallimentari per gli inglesi) senza poi essere più convocato. 

“I miei figli hanno un’età in cui cominciano a capire”

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Dal 2018 al 2020 gioca nel West Ham: in due anni 19 presenze e un gol. Troppo poco. L’ultimo club, il Bournemouth, l’ha accolto nel gennaio del 2021 dopo che era rimasto per tre mesi senza squadra. Con i Cherries ha giocato ben 15 partite in sei mesi, aiutandoli ad arrivare ai playoff, ma sembra non essere bastato. Ora si allena da solo con la speranza di ricevere una chiamata e con il peso di dover spiegare tutto ai suoi bambini: “I miei figli hanno un’età in cui cominciano a capire. Soprattutto Archie, che ha nove anni. Ama il calcio ed è difficile spiegarglielo. Tutti mi dicevano che a quest’età sarei all’apice della mia carriera”.