La squadra maggiormente migliorata rispetto allo scorso campionato è senza dubbio la Fiorentina, che dopo 25 giornate ha già superato i punti complessivi della scorsa stagione (42 a 40). Principale artefice di questa rivoluzione è Vicenzo Italiano, lui che in origine non avrebbe nemmeno dovuto allenare la Fiorentina, dato che fu scelto Gennaro Gattuso. L'ex allenatore dello Spezia si è raccontato a Repubblica tra la stagione in corso, la gavetta nelle serie inferiori e il futuro.
"La Fiorentina non guarda più in basso. L'Europa un sogno, non ossessione"
La Fiorentina di Italiano è al settimo posto in classifica, con una partita in meno, potenzialmente a -3 dalla zona Champions. Riguardo possibili ambizioni europee, Italiano si è espresso così: "Siamo in una posizione tranquilla. Non vedere il mondo dal basso aiuta, ci allontana da qualcosa che non ci appartiene. Lavorare a Firenze è speciale, il calcio è vita e calore e il fatto che i nostri tifosi sognino mi da stimoli. Il pensiero ora è l'Europa, non come ossessione, ma come sogno da coltivare".
Un calcio "totale", quello di Italiano, dove tutti sono partecipi, senza gerarchie tra titolari e riserve. "Credo nel merito e nell'impegno, non nelle caste dei titolari. Bisogna che tutti i giocatori siano partecipi dei valori della società. Credo nei ricambi, in chi ha voglia e ha fame. Vlahovic non lo alternavo, come si fa con uno come lui che la butta sempre dentro?"
"Gavetta indispensabile, la consiglo a tutti. Fu l'errore di Maradona"
Facendo un passo indietro, alle origini dell'Italiano allenatore, l'allenatore della Fiorentina ha parlato dell'importanza della gavetta, lui che prima di sognare l'Europa è passato da Arzignano, Trapani, Spezia: "La gavetta è indispensabile, la consiglio. Provare, sbagliare, aggiustare, rimediare, resistere, serve averlo già fatto. E dimenticarsi di essere stato giocatore. Me lo sono segnato tra gli sbagli: far fare agli altri quello che rusciva a te, imporre quello che avresti fatto tu. Fu l'errore di Maradona da ct dell'Argentina".
Tra i suoi "maestri", Italiano indica due suoi vecchi allenatori, Malesani, e un alto ex Fiorentina, Cesare Prandelli: "Quando giocavo, Prandelli e Malesani erano capaci di tirarmi fuori cose che non sapevo di avere. Questo mi ha sorpreso Mi sono chiesto: come hanno fatto ad accendermi quel fuoco? Così ho iniziato a prendere appunti".
"Il giocatore che vorrei? Busquets"
In ultima battuta, Italiano ha parlato del giocatore che vorrebbe avere, indicando Sergio Busquets, capitano del Barcellona. "Perchè? Perchè ha detto che la sua partita perfetta è quando non fa nemmeno un errore".