Agonismo, caparbietà e sorrisi in quel di Ascoli. Ma soprattutto una vittoria, la più importante. Per l’Italia Under 21 di Paolo Nicolato i tre punti conquistati in casa contro l'Irlanda significano solo una cosa: appuntamento alla prossima estate. Perché agli Europei 2023 in Romania e Georgia, in programma dal 9 giugno al 6 luglio del prossimo anno, ci saranno anche loro.
Per gli Azzurrini il 4-1 in casa ha un sapore ancora più appagante, dato che è stato conquistato dominando la gara dall'inizio alla fine. Ci voleva un segnale dopo la gara difficile di Helsingborg, dove l'Italia ha dovuto rimandare la qualificazione dopo un pareggio contro la Svezia che gli stava stretto. Questa volta, invece, ci sono andati più che larghi, concretizzando tanto e minimizzando gli sbagli. Bastava un pareggio, è arrivata la vittoria. Senza mezze misure - e senza sconfitte -, Nicolato e i suoi hanno conquistato il primo posto del girone F. E ora sarà di nuovo Europeo.
Italia U21, bentornata all'Europeo
Ci eravamo lasciati il 31 maggio del 2021 con una sconfitta nei tempi supplementari: era la semifinale dell'Europeo e l'Italia affrontava il Portogallo. Un pirotecnico 5-3 che aveva portato gli Azzurrini a rientrare in Italia con tanta amarezza, soprattutto dopo aver sfiorato la rimonta. La batosta di Leao, Dany Mota e compagni, però, ha regalato più certezze che rimpianti. Su tutte, quella di dover risorgere. E i ragazzi di Nicolato lo hanno fatto senza mezzi termini, vincendo in un anno sette partite del girone - su dieci - e stravincendo quella decisiva con l'Irlanda.
Nella gara di Ascoli, infatti, i 4 gol realizzati dall'Italia hanno illuminato un dato importante: mai così tante reti realizzate nell'ultimo biennio targato Nicolato. Due anni di sorrisi, cadute, ribaltoni ma soprattutto tanti viavai. L'ultimo proprio prima di questa tranche di gare, in cui il CT dei baby azzurri è andato a pescare le rivelazioni della Serie A - Bove e Miretti, ad esempio -, i più promettenti delle serie inferiori - Cambiaghi docet -, e i desaparecido - ma non troppo - all'estero, come Sebastiano Esposito o Quagliata.
Ascoli chiama, gli Azzurrini rispondono
Nelle ultime settimane Nicolato aveva iniziato a dipingere la sua tela azzurra. Pennellate dolci e armoniose, che hanno iniziato a disegnare un quadro tecnico in cui l'Italia è stata in grado di piazzarsi alla perfezione, maturando sempre di più il suo gioco. Mancava giusto una passata, quella più aggressiva: non c'è stata nell'ultima gara contro la Svezia, in cui gli Azzurrini hanno sprecato tanto, risultando poco cinici. Non potevano però farsi trovare assenti alla chiamata di Ascoli, a casa propria.
Al Del Duca questa volta il CT azzurro ha completato la tela con l'ultimo tocco, portando la sua arte alla massima realizzazione. Lo dimostrano le quattro reti e l'aggressività con cui l'Italia è scesa in campo dal primo minuto, trovando il dominio dell'area avversaria. Proprio lì, Okoli ha conquistato dopo 20' di gioco un importante rigore. E Rovella, con la solita freddezza dimostrata in Under 21 - aveva segnato anche contro la Svezia - lo ha realizzato, aprendo subito le marcature. Dopo un quarto d'ora è stato Cambiaghi a raddoppiare con un lampo a ciel sereno, scoccato dalla lunga distanza con la rabbia che tanto era mancata qualche giorno fa. Un fulmine che ha solo preannunciato la pioggia di gol, seguita nel secondo tempo con le reti di Pellegri e Quagliata.
Quattro pennellate, diverse sfumature, ma un solo colore per completare il quadro: azzurro. L'unico schizzo nero? Il rigore concesso all'Irlanda, siglato da Coventry a cavallo tra il terzo e quarto gol dell'Italia. Impercettibile, però, nella grande tela messa a punto da Nicolato. Forse anche questa piccola macchia servirà agli Azzurrini per crescere, come accaduto un anno fa contro il Portogallo. E stavolta il pennello potrà essere ancora più grande. Mano ferma, acquerelli e tanta creatività. Romania e Georgia sullo sfondo, l'Italia e soprattutto l'Europeo 2023 i soggetti in primo piano. Archiviata una tela, tra un anno sarà l'ora di iniziare a dipingere il nuovo quadro, che si appresta ad essere ancora più sofisticato.