Manca sempre meno all'inizio di Euro 2024. L'Italia esordirà sabato 15 giugno contro l'Albania, ma prima di quella sfida gli azzurri giocheranno due amichevoli di preparazione. La prima è in programma martedì 4 giugno a Bologna, dove i ragazzi di Spalletti affronteranno la Turchia di Vincenzo Montella. Alla vigilia della sfida, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa.
La conferenza stampa di Luciano Spalletti
Luciano Spalletti parlerà in conferenza stampa in quella che è una giornata speciale per la nazionale azzurra. Non solo è vigilia di amichevole, ma oggi a Coverciano arrivano anche Antognoni, Baggio, Rivera, Totti e Del Piero, i cinque ex numeri 10 che assisteranno alla seduta di allenamento.
Spalletti ha esordito: "Questa cosa nasce dal fatto che ho l’album delle figurine da un po’ di anni, alcuni giocatori li ho cerchiati e li ho osservati. Diventa una sintesi per quello che cerchiamo di far assorbire a loro di continuo, l’importanza della maglia e della competizione. Averli qui tutti insieme fa tanto, perché inizi a respirare la loro aria, e loro lo hanno dimostrato. Nella stanza dell’azzurro per eccellenza è venuto fuori un fascino emozionante, si dice che nel calcio è importante guardare al futuro, ci sono stati allenatori fortissimi che hanno portato dei cambiamenti, che ci hanno insegnato molto, questo fatto di averli lì è più facile, perché cechi di arrivare a quel livello lì. Ci permette di alzare le nostre ambizioni, quando scendiamo in campo siamo più rispettati per merito loro".
Poi, ha continuato: "Ho portato i numeri 10 perché nel calcio moderno, dove non ci sono più tanti ruoli definiti, quello che facevano loro è meglio avercelo un po’ tutti. In quella zona di campo ora ci passano un po’ tutti, come Calafiori che parte della difesa. Siccome nel calcio sono le piccolezze a fare le differenze, questo può darci una grande mano".
Il CT ha parlato delle sue emozioni ai microfoni di Sky Sport: "Per me diventa facile, basta vedere il contesto dove sono nato per dire che sono emozionato. Diventa naturale, e dopo aver visto tutti i numeri 10 insieme mi sono emozionato ancor di più. È proprio lì che ti vai a prendere delle cose che fanno più chiarezza su quella che sarà la nostra avventura. Nessuno di loro mi ha detto di no, ci siamo messi d'accordo e siamo riusciti ad incontrarci, e questo mi rende molto felice".
Sul gruppo: "Abbiamo a che fare con un gruppo di ragazzi molto serio. Mandiamo un abbraccio a Francesco Acerbi e Giorgio Scalvini, però poi venendo qui tutti hanno portato il massimo della disponibilità. Chi si è allenato era felice di sperare di essere chiamato, e sono arrivati di corsa quando hanno visto lo spazio. Mi dispiace ancora di più per quelli che ho lasciato fuori, perché vogliamo la disponibilità e l'umiltà da parte di tutti".
Su Gatti e non solo: "Gatti verrà in Germania e Pellegrini può essere un numero 10, proprio come Barella perché ha le giocate che ti colgono di sorpresa, che non ti aspetti. Poi è la qualità totale della squadra che deve fare la differenza, vogliamo diventare una squadra molto unita e compatta".
Infine, ha concluso: "Il calcio ha bisogno di stimoli e di persone che hanno voglia di far vedere il loro valore. Uno dei numeri 10 diceva che chi non accetta le sfide perde a prescindere. Bisogna vedere come sono fatte queste sfide, per giocatori che hanno un passato differente".