Tre anni di liceo classico gli sono valsi il soprannome di ‘latinista del gol’, perché gli piaceva il latino e segnava già da ragazzino. Oggi, all’esordio con la nazionale maggiore, ha fatto segnare regalando a Pellegrini un pallone d’oro. È stata una notte speciale per Wilfried Gnonto, entrato al 70’ nella gara con la Germania finita in pareggio.
Ai microfoni di Rai Sport, l’attaccante classe 2003 ha raccontato l’emozione dell’esordio: “E’ stata una settimana strana, emozionante. Il mister mi ha dato una grande occasione e io credo di averla sfruttata. Va tutto molto veloce, io mi godo ogni momento. Per me già essere qui è un onore”, ha detto.
Gnonto, il latinista del gol
Il primo ringraziamento va ai genitori: “A loro devo tutto, hanno fatto sempre grandi sacrifici per me. Spero di averli fatti felici”. Sul soprannome “il latinista del gol’”: “Ho fatto due o tre anni di classico e mi piaceva molto il latino”.
“L’assist? Sapevo che Kehrer era già ammonito – ha detto Gnonto - quindi sono andato subito nell’uno contro uno, poi quella palla lì per i difensori è la più difficile. Se sei un attaccante devi prenderti dei rischi e questa volta è andata bene”.
"Se mi ispiro a Sterling? Sì, penso che sia un giocatore di livello mondale. E’ duttile e determinante, ed è quello che provo a fare io. Posso giocare in tutte le posizioni d’attacco”, ha concluso.