Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport nell'immediato seguito della vittoria della sua Inter all'Arechi contro la Salernitana.
La cinquina dell'Arechi entuasiasma l'allenatore piacentino, che si gode una squadra sempre più leader della Serie A.
La crescita è costante
L'ex allenatore della Lazio è soddisfatto della prova dei suoi ragazzi, che hanno interpretato bene un match sulla carta facile: "Queste partite sembrano semplici, invece, non è così. I ragazzi sono stati bravi ad interpretarla bene. Ho fatto dei cambi e non si vede. Dobbiamo continuare così. Siamo su un'ottima striscia, ma tra quattro giorni c'è il Torino. Dobbiamo stringere i denti per l'ultimo sforzo".
Inzaghi, però, mette la propria squadra in guardia, soprattutto in vista della lotta scudetto, che si preannuncia apertissima: "La crescita è continua. Abbiamo sempre giocato un ottimo calcio. Con la Champions abbiamo lasciato qualche punto per strada. Ma siamo stati bravi a non abbatterci e recuperare. Adesso siamo in testa, ma dobbiamo continuare così, perché ci sono tante squadre attrezzate".
Il Liverpool è una grande squadra, ma l'ottavo arriva a febbraio
Tralasciando l'argomento partita, l'allenatore interista viene incalzato sul recente doppio sorteggio Champions. Sorteggio che, alla fine, vedrà l'Inter giocare contro il Liverpool. L'avversario è ostico, ma ci sarà tempo per pensarci e giocarci: "Il Liverpool, assieme al City e al Bayern, era una di quelle squadre da evitare. Il sorteggio ha detto questo, poi bisognerà vedere come si arriva a febbraio a livello di condizione degli uomini e infortuni.
Noi volevamo arrivare agli ottavi e ce lo giocheremo, sapendo che incontriamo un avversario che due anni fa l'ha vinta e che nel girone ha fatto sei vittorie su sei. Le insidie sono tante, ma mancano due mesi".
"Preferivo il calendario tradizionale"
Infine, si esprime sulla questione relativa al calendario di ritorno. Gli uomini di Inzaghi saranno attesi da un inizio di 2022 a dir poco complicato. Un inizio che non sarebbe stato offerto, se si fosse seguito un format tradizionale, che stuzzica il piacentino: "Probabilmente avrei voluto il calendario tradizionale, visto il calendario che ci attende. Penso che siamo gli unici in Europa a cui é capitato un calendario così. Questi impegni hanno colpito solo noi".