L'Inter presenta il suo nuovo allenatore, Simone Inzaghi (Qui tutte le sue parole). Durante la conferenza stampa inaugurale del nuovo tecnico nerazzurro, è intervenuto anche Beppe Marotta, amministratore delegato dei nerazzurri, che ha trattato vari temi.
Marotta: "Inzaghi uno dei profili più vincenti in Italia"
Primo fra tutti chiaramente l'entusiasmo per l'arrivo dell'ex allenatore della Lazio: "Abbiamo scelto uno degli allenatori più vincenti dello scenario italiano. Sappiamo che è il profilo adatto e rappresenta i valori più autentici di questo club: competenza, entusiasmo, cultura del lavoro. Rispettando la storia di questo club, fatta di tante vittorie e di un palmares ricco di successi".
L'obiettivo è difendere lo scudetto conquistato con Antonio Conte, anche se non sarà facile. Complice il momento economico della società e non solo: "Siamo in un momento difficile, dopo la pandemia. Anche nel mondo del calcio, che è alla ricerca di un modello che dia sostenibilità e continuità. Siamo ormai lontani a quel livello di mecenatismo che vedeva, anche in questa città, i proprietari anteporre il risultato sportivo al rispetto del bilancio. Oggi è impossibile. Siamo ancora alla ricerca di un modello ideale, ma l'Inter vuole continuare, attraverso gli intenti della proprietà, a raggiungere i propri risultati sportivi. Il management della società ha il compito di allestire una squadra competitiva nel rispetto degli equilibri economici, finanziari e patrimoniali".
"Cessione Hakimi dolorosa, ma necessaria"
Non solo l'Inter infatti, ma tutto il mondo del calcio sta faticando per uscire dal recesso causato dalla pandemia: "Lo scenario è inquietante, il mondo del calcio è in difficoltà. Ci tengo a sottilineare però che la nostra proprietà, dal suo arrivo, ha profuso 700 milioni di euro per dare solidità e continuità. Ora la situazione è cambiata, anche il calcio paga le conseguenze della situazione globale".
Proprio per questo, i nerazzurri hanno dovuto rinunciare ad Acraf Hakimi, ceduto al Paris Saint-Germain: "Bisogna fare di necessità virtù. Ma non sempre chi più spende, più vince. Io sono fautore della competenza e della passione. Sono state fatte scelte dolorose: abbiamo dovuto cedere Hakimi, che era un asset importante. Ma lo abbiamo fatto per far sì che si possa dare continuità".
Marotta: "Esorto il governo ad aprire gli stadi"
Marotta ha poi concluso il suo intervento parlando della situazione stadi. L'augurio del dirigente nerazzurro è che i tifosi possano presto tornare: "La speranza è che il pubblico possa ritornare. Giocare senza pubblico è qualcosa di veramente triste. L'esortazione che mi sento di fare al nostro governo è quella di aprire gli stadi italiani, come in Premier League e nella Liga. I tifosi rappresentano un patrimonio per ogni società calcistica".
L'amministratore delegato ha poi ribadito il concetto, rispondendo ad un'altra domanda: "Credo che sia il momento di attuare la riapertura, in Italia ci sono milioni di vaccinati. Questo potrebbere essere lo spot per invogliare chi ha ancora non ha fatto il vaccino, creando una linea preferenziale per chi ha le condizioni di entrare in tranquillità allo stadio. Le indicazioni che abbiamo sono di una riapertura, non sappiamo ancora se parziale o totale. In due stagioni abbiamo visto minori introiti da botteghino per 100 milioni di euro. Per ogni club, se viene a mancare questa voce rilevante sul bilancio, ci saranno grosse difficoltà", ha concluso Marotta.