Il futuro dell'Hellas ha sangue africano
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Data: 05/11/2019 -

Il futuro dell'Hellas ha sangue africano

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La Primavera dell’Hellas Verona è molto forte. Ha vinto ogni partita giocata, segnato una montagna di gol e dominato più o meno tutti. Merito soprattutto dei tre che giocano là davanti: Amayah, Sane e Yeboah. Tre nomi per quattordici gol, mica male. Ma il gol non è l’unico tratto che hanno in comune. Un nigeriano, un senegalese e un ghanese: sangue africano, per tutti e tre. Accolti a Verona da bambini e cresciuti in gialloblù, Precious, Adama e Phil - così si chiamano fra di loro - sono il manifesto della politica dei giovani scelta dall’Hellas.

Per questo pensare che la cornice dell’ultima, raggelante scena razzista del calcio italiano sia proprio il Bentegodi di Verona, suona un po' come un paradosso. Perchè proprio il Verona è una delle squadre che più crede nei ragazzi stranieri, specialmente africani. Basta scorrere i nomi in rosa o spulciare qualche numero. Quindici dei diciannove gol segnati dalla primavera gialloblù sono prodotto di ragazzi africani o di origine africana. Dieci li ha fatti Sane, due a testa Amayah e Yeboah, uno il terzino Destiny Udogie.

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SANE E YEBOAH, PROFESSIONE BOMBER

Sane e Yeboah sono nati rispettivamente in Senegal e Ghana, ma è in Italia che si stanno costruendo un futuro. Come? A suon di gol. Il primo ne ha fatti più di chiunque altro nei tre gironi di Primavera: dieci, in sette partite. Non è un caso se due anni fa alle porte dell’Hellas, per lui, bussò la Juve: sei mesi di prestito, difficili ma molto importanti. Il secondo, Philip, di gol quest’anno ne ha fatti soltanto due, giocando però decisamente più lontano dalla porta. Ma il feeling col gol è anche roba sua, capocannoniere del campionato Under 17 l’anno scorso: venticinque gol in venticinque partite. Semplicemente devastante.

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AMAYAH E UDOGIE, COLONIA NIGERIANA

Passato diverso, ma stesso sangue - africano - per Amayah e Udogie. Un 2000 e un 2002, uno attaccante l’altro terzino. In comune hanno la Nigeria: lì è nato Amayah e lì sono nati i genitori di Udogie (lui sì, nato in Italia, ma fierissimo delle sue origini). Uno ha deciso il derby col Cittadella di sabato scorso: doppietta in dieci minuti e partita già chiusa al 23esimo. L’altro, Udogie, il derby non l’ha giocato. Motivo? È in Brasile per il Mondiale Under 17. Naturalmente con la maglia azzurra. Lui che a maggio, all’Italia Under 17, aveva regalato la finale dell’Europeo (segnando il 2-1 alla Francia in semifinale).

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Il calcio nel destino e Verona come casa. Il futuro, al Bentegodi, potrebbero essere loro: un ghanese, un senegalese e due (italo)nigeriani. Giovani, forti e con potenziale. Di sangue africano, ma cresciuti in Italia. I ragazzi dell’Hellas sono così. Semplicemente così. Come Mario. Come noi.

A cura di Lorenzo Del Papa

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