L'acqua è in assoluto il bene più prezioso di cui disponiamo, senza di essa non esisterebbe in assoluto la vita. Nella giornata del 22 aprile, a livello mondiale, si celebra la giornata della terra. Bisogna dunque ricordare anche come sia importante non sprecare l'acqua e preservarla al massimo. Eppure, i consumi di questo bene primario nel mondo e, ancor più settorialmente, nel nostro Paese continuano ad aumentare verso picchi troppo importanti.
Non solo l'Italia ha raggiunto picchi (negativi) nell'acqua che beve, ma anche nell'acqua che utilizza, nelle case dei cittadini, ma anche altrove. Dal buco nero degli sprechi non è esente neanche il mondo del calcio, che nella recente manifestazione del Mondiale FIFA in Qatar ha raggiunto massimi storici da questo punto di vista. Sapete, ad esempio, quanta acqua è stata utilizzata per irrigare uno stadio in Qatar nell'ultima rassegna iridata?
L'acqua negli stadi di calcio per Qatar 2022
Secondo uno studio condotto dai tedeschi di Reuters sul finire dello scorso anno, in cui è stato interpellato anche l'ingegnere civile sudanese Haitham Al Shareef, che dal 2007 lavora in Qatar, per ogni stadio di Qatar 2022 impiegato quest'inverno sono stati consumati 10.000 litri di acqua al giorno. Un dato spaventoso, ma assai ridotto perché parliamo dell'acqua consumata in inverno, dato che il Mondiale è stato giocato fra novembre e dicembre. Se esaminiamo i dati estivi, arriviamo anche fino ai 50.000 litri al giorno per stadio.
Il discorso, poi, è ancora più ampio se si pensa che il consumo prodotto per gli stadi qatarioti si leghi solamente al dispendio di acqua: infatti, in Qatar l'acqua potabile scarseggia ed è quindi necessario desalinizzare l'acqua del mare per soddisfare questi bisogni. Lo stesso è stato fatto per Qatar 2022. La dissalazione dell'acqua marina comparta enormi consumi di combustili fossili quali gas e petrolio, di cui i paesi del Golfo Persico sono certamente ricchissimi, ma è il gravoso impatto ambientale a essere il problema.
Giornata mondiale dell'acqua: quanta se ne consuma in Italia?
Un reale studio che porti dati concreti sull'impiego di acqua negli stadi italiani non è stato realizzato così accuratamente come fatto in Qatar grazie all'intervento di Haitham Al Shareef, ma non è difficile ipotizzare che i numeri - seppur non arrivino a quei livelli - siano più o meno simili. Il problema è concreto e parte già dalle case degli italiani.
L'Italia è il primo paese europeo per consumo di acqua potabile: il Belpaese sfrutta quasi 220 litri di acqua potabile pro capite, contro una media europea di 165 litri, ad esempio per cucinare e lavarsi, ma anche per irrigare campi, per usi civili e industriali. Inoltre, quasi il 30% delle famiglie dichiara di non fidarsi dell’acqua del rubinetto, nonostante la qualità sia ottima: l’Italia è seconda solo al Messico nel mondo per consumo di acqua in bottiglia, a ulteriore dimostrazione di quanta disinformazione ci sia da parte degli italiani sull'impatto anche economico che questa scelta comporta.
