L'arrivo in estate per guidare la Primavera, quello ‘ad interim’ in prima squadra ad inizio dicembre per sostituire Alexander Blessin. La riconferma dopo la vittoria in trasferta a Bari davanti ai 50 mila del San Nicola, un unico stop in trasferta a Parma. E poi quel Marassi diventato fortino. Eccole le tappe di un cammino praticamente perfetto, obiettivo finale raggiunto con due giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato: un cammino iniziato a luglio e terminato ad inizio maggio, dieci mesi esatti a raccontare della terza vita di Alberto Gilardino in rossoblù.
Dall’Olympiastadion di Berlino al Luigi Ferraris di Genova, 17 anni dopo. 1200 km a dividerle, le stesse emozioni che ad ogni latitudine il pallone sa regalare a farle sentire meno lontane. Filo conduttore a legare obiettivi e tempi diversi, uno dei suoi protagonisti e la felicità regalata ai propri tifosi sugli spalti. Azzurri nel 2006, gol nel girone di qualificazione e assist a Del Piero nella semifinale con la Germania. Rossoblù oggi, anno 2023, per una promozione centrata al primo tentativo alla prima esperienza in Serie B.
Grazie ad una stagione da protagonista, in uno dei campionati di B più complicati degli ultimi anni. Etichetta della squadra da battere ben incollata addosso, anche dopo le battute d’arresto e il quinto posto di fine 2022: costati la panchina a Blessin, per Gila chance da non sprecare. Difesa blindata, recupero dei giocatori meno coinvolti e quell’umiltà spesso sottolineata alla vigilia delle gare gli ingredienti dell’ex Campione del Mondo a scandire ogni singola settimana di lavoro al Signorini di Pegli. Per centrare una promozione promessa dalla società alla fine della scorsa stagione, ma diventata parola bandita durante il cammino perso la risalita. Step by step, un passo alla volta il mantra di Gilardino alla fine di ogni vittoria, consapevole delle insidie nascoste di un campionato lungo e difficile, ma allo stesso tempo consapevole della forza del gruppo prima ancora che dei singoli. Tutti uniti, fino a quell’obiettivo dichiarato che si è materializzato nella Serie A ritrovata nel pomeriggio del Ferraris, a solo un anno di distanza dall’addio alla massima serie.
L’arrivo a Genova, la promozione ‘ad interim’ e la riconferma davanti ai 50 mila del San Nicola
È il 1 luglio 2022 quando il club rossoblù ufficializza l’arrivo a Genova di Gilardino in qualità di nuovo allenatore della formazione Primavera. Un ritorno quello di Gila a Genova, questa volta da allenatore, che da giocatore maglia del Genoa sulle spalle aveva realizzato 20 reti in 52 partite, nelle sue due esperienze in rossoblù (da gennaio ad agosto del 2012 e nella stagione 2013/14). Passato dal campo alla panchina, dopo le esperienze con Rezzato in Serie D, Pro Vercelli in C e Siena tra C e D, arriva la chiamata del Genoa. Nuova avventura tutta da vivere col Grifone, subito vissuta da protagonista. 29 i punti nel girone A del campionato Primavera 2 per i grifoncini di Gila dopo 11 partite, frutto di 9 vittorie, 2 pareggi e 0 sconfitte, 34 i gol realizzati e solo 7 quelli subiti: numeri che, tra le idee sondate Bjelica, Semplici e Ranieri, portano la dirigenza rossoblù a virare su di una soluzione interna per il post Blessin.
E’ il 6 dicembre quando viene ufficializzato l’addio all’allenatore tedesco, contestualmente viene annunciato l’affidamento ad interim della panchina rossoblù a Gilardino, che eredita un Genoa quinto in classifica reduce da due pareggi nelle ultime cinque gare giocate. L’esordio? 48 ore dopo il suo insediamento, in quel Ferraris che in passato è stato anche la sua casa: una carezza al campo, gli occhi subito alla Gradinata, la prima di Gila a Marassi contro il SudTirol comincia così. “Domani in campo serviranno umiltà e sacrificio, contro una squadra molto ben organizzata, per riuscire a imporre la nostra identità. Non vedo l’ora di entrare al Ferraris” le parole alla vigilia del Campione del Mondo, a tracciare subito la strada da seguire. Quella fatta di umiltà e lavoro, pronti subito a ripagarlo: tapin di Puskas, sinistro al volo di Aramu ed esordio da 3 punti per Alberto. Vento che in inizia cambiare in casa Genoa, ma “questa vittoria non cambia nulla, allenare il Genoa è un sogno. Le scelte le farà la società, io ho dato massima disponibilità: ho voglia, passione e determinazione, vedremo. - le parole a fine gara di un Gilardino esausto – Se stasera suonerò il violino? Mi riposerò, è stata una giornata intensa”. La prima di tante nel cammino verso il ritorno in Serie A, perché grazie ai dieci punti conquistati nelle prime quattro partite Gilardino si guadagna la conferma. Arrivata subito dopo la notte da tre punti davanti ai 50 mila del San Nicola. Bari battuto e regno ad interim finito, la panchina ora è ufficialmente tutta sua.
Arrivi, partenze e ritorni: le mosse di mercato del Genoa per centrare la Serie A
Confermato Gilardino il Genoa a gennaio si concentra sul mercato, per regalare all’allenatore una rosa completa e capace di puntare con ancora più forza all’immediato ritorno in Serie A: nessun colpo ad effetto, ma acquisti mirati e in alcune zone del campo - come sulla fascia sinistra orfana dell’infortunato Pajac - necessari. Haps dal Venezia e capitan Criscito, tornato a casa per chiudere la carriera al Genoa, i rinforzi scelti. A completare il reparto difensivo l’acquisto in prospettiva futura del giovane Matturro, a chiudere la campagna trasferimenti i tasselli offensivi Dragus e Salcedo. Velocità e capacita di attaccare lo spazio le caratteristiche che mancavano all’attacco rossoblu, in rosa che poteva contare sulle due prime punte Puscas e Coda e sulla fantasia e la tecnica di Mattia Aramu. In uscita a lasciare Genova sono invece Yeboah, Buksa, Rizzo e Galdmes, per andare a giocare rispettivamente all’Ausburg, allo Standard Liegi, alla Pro Vercelli e alla Cremonese.
Giocatori rigenerati, difesa bunker e partite decise in corsa: i segreti di Gila per lo sprint finale del Grifone
Il resto è storia recente. E racconta di un Gilardino capace in pochi mesi di trasformare letteralmente una squadra intera, rigenerando giocatori tornati al centro del progetto e blindando una difesa capace di uscire sempre imbattuta tra le mura di Marassi. Ferraris diventato un vero e proprio bunker, difficile per chiunque da superare. Grazie anche alle mosse dalla panchina di Gilardino, capace di leggere al meglio le partite e di correggerle in corsa. Spinto da quel dodicesimo uomo in campo chiamato Gradinata Nord, sempre presente in casa e in trasferta, dove spesso il Grifone è sembrato giocare ugualmente tra le mura amiche. Tutti uniti, verso un unico e un solo obiettivo. Quella promozione diretta promessa un anno fa, diventata realtà grazie alla vittoria con l’Ascoli e al pareggio del Bari col Modena. Due a uno a Marassi e Genoa di nuovo in A: missione compiuta e festa che ora può davvero cominciare. Dallo stadio Ferraris alle strade di Genova, pronte a tingersi di rossoblù. Festa pronta a cominciare anche per Alberto Gilardino, Campione del Mondo alla sua prima volta in Serie B subito campione. Da allenatore ad interim a certezza assoluta del Genoa, ora pronto a guidare il Grifone anche in Serie A. Ma questa è un’altra storia, ancora tutta da scrivere. Ora è solo tempo di festeggiare. E allora prendi il violino Alberto, ora sì la musica può cominciare: il cielo è rossoblù sopra Genova