Trentatré anni e ancora tanta voglia di correre per Gervinho, che quest’anno ha iniziato il suo terzo campionato con la maglia del Parma. Arrivato in Emilia nell’agosto 2018 dopo l’esperienza in Cina, l’attaccante ivoriano è diventato uno dei giocatori simbolo dei gialloblù.
“Il Parma quest’estate ha affrontato diversi cambiamenti ma la struttura è rimasta valida – racconta Gervinho in un’intervista alla Gazzetta dello Sport -. Essendo uno dei più anziani del gruppo, cerco di portare qualcosa di positivo ai miei compagni”.
Ma la scorsa estate il numero 27 gialloblù avrebbe potuto andare via da Parma, complice un interesse dell’Inter con una trattativa che sembrava in stato avanzato ma che poi non si è concretizzata.
“So che ci sono stati contatti tra Parma e Inter perché il mio agente mi ha informato, ma alla fine non è stato trovato l’accordo. Se ero un obiettivo dei nerazzurri mi fa piacere, ma non ne so più di voi”.
Nell’intervista Gervinho fa emergere anche il suo lato umano, oltre al calciatore, parlando degli amici e di alcune emozioni.
“L’ultima volta che ho pianto? Di gioia dopo la vittoria della Coppa d’Africa, di tristezza è accaduto spesso ultimamente per le persone che conoscevo che sono morte di Covid. Il “migliore” amico che ho nel mondo del calcio è Salomon Kalou. Abbiamo iniziato insieme nella stessa Academy ad Abidjan”.
In chiusura l’attaccante del Parma parla del campionato di Serie A e degli obiettivi che si è prefissato con la sua squadra.
“La squadra che mi sta impressionando di più è l’Atalanta. È incredibile, fa cose eccezionali. Oltre a loro, ho sempre ammirato la Juve. Per quanto riguarda i nostri obiettivi, credo che quello prioritario sia raggiungere la salvezza. Speriamo di aver superato i brutti momenti che abbiamo vissuto”.
L’intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport